San Pietro Infine – C’è una mano, al momento sconosciuta, che sta decimando un gruppo di cani nel piccolo paese che segna il confine fra Lazio, Molise e Campania. Le esche avvelenate sono “armi” facili che colpiscono inesorabilmente i poveri animali che muoiono in poco tempo. Le carcasse sarebbero rimaste a terra per diverso tempo prima della rimozione; un recupero – riferiscono alcuni residenti – non effettuato dall’Asl, come previsto dalla norma, bensì da qualche operatore ecologico.