SORESINA - Un grave episodio ha scosso la cittadina. Un pastore tedesco si è allontanato da casa (nella zona industriale) per arrivare nei pressi di via D’Annunzio. Qui, forse già agitato per l’incontro con altri cani, si sarebbe diretto con una certa foga verso una famiglia di residenti con la bimba piccola al seguito di mamma e papà. Sempre stando alle testimonianze sommarie, che devono però essere accuratamente verificate, i genitori avrebbero reagito d’istinto per difendere la figlia, prendendo un badile e colpendolo. Non ha superato la notte, dopo essere stato ricoverato d’urgenza alla clinica veterinaria di Annicco.
Si tratta dello stesso cane che, a novembre, sempre dopo essere scappato, aveva sbranato un cucciolo di Maltese. L’animale era stato dapprima preso in consegna dall’Ats veterinaria e poi riconsegnato, con prescrizioni, al proprietario. La vicenda, su cui i carabinieri che sono stati informati dei fatti dovranno ora far luce, si è conclusa nel frattempo nel modo peggiore, cioè con un’altra morte che si sarebbe probabilmente potuta evitare. I suoi proprietari avrebbero già espresso chiara intenzione di sporgere denuncia.
«Come da prassi – commenta la veterinaria che ha preso in cura l’animale in fin di vita dopo l’incresciosa vicenda – ho redatto un verbale medico in cui saranno presenti tutti i dettagli riguardo a quanto ho potuto appurare. Per ora quel che posso dire – afferma Federica Mainardi, professionista titolare dell’omonima clinica annicchese – è che quando il cane è stato recuperato si trovava già in condizioni estremamente critiche».
A uccidere Jack, questo il nome del cagnolone, è stato un colpo in testa. Secco, con un attrezzo da giardinaggio pesante. La botta sarebbe stata ben assestata, tanto da farlo stramazzare al suolo privo di sensi. «Senza scendere troppo nei dettagli, il cranio era fondamentalmente fracassato – precisa il medico veterinario –. Abbiamo fatto quanto possibile e fino all’ultimo abbiamo cercato di salvarlo ma, alla fine, ha smesso di respirare ed è morto poco dopo la mezzanotte, tra giovedì e venerdì. Un profondo dolore. Non spetta a me individuare eventuali responsabilità ma pare chiaro che la situazione non sia stata gestita nel modo opportuno».
Una belva feroce? Oppure solo un amico a quattro zampe poco sorvegliato e non adeguatamente educato, che si è trovato nel momento sbagliato e nel posto sbagliato per più di una volta? Questo dovranno essere le autorità ad appurarlo.
«Ma, a livello di esperienza personale, posso dire che l’ho caricato sulla mia auto in più di un’occasione. Non mi è mai parso aggressivo nei confronti degli esseri umani. Certo, ogni situazione dev’essere valutata nel suo contesto e con tutte le attenzioni del caso» conclude la veterinaria.
Che Jack potesse essere un pastore tedesco problematico, in realtà, è difficilmente discutibile. Come detto, fu proprio lui a sbranare a novembre il piccolo Barry, maltese indifeso, dopo essersi introdotto furtivamente nel giardino di un’abitazione. Mentre lo dilaniava ha attaccato anche gli inquilini, che si erano frapposti fra lui e il cucciolo, infettando con un morso la mano della donna (Melissa Tramontana) e fratturando quella del marito (Max Rossi), il tutto di fronte alla bimba di casa. Per sedare la sua furia, allora, dovettero accorrere una decina di vicini, poi l’accalappiacani.
Dopo il ricovero in canile, fu restituito ma, evidentemente, qualcosa è andato storto. La coppia soresinese, da allora, si impegna attivamente per sensibilizzare riguardo alla problematica della sorveglianza e dell’educazione degli animali da compagnia. E il messaggio che lasciano è dolce-amaro: «C’è chi mi ha detto – racconta Melissa – ‘giustizia per il tuo Barry è stata fatta’. Io ho risposto che questa è una tragedia, è il contrario della giustizia! Il cane non ha mai colpe. Parlerò con le istituzioni».