Allarme bocconi avvelenati nella zona del Bassanese e nei comuni limitrofi in provincia di Treviso. Il bilancio, reso noto da Enpa e Lav, è di un cane e 4 gatti morti. A Borso del Grappa lo spargimento di polpette con sostanze velenose ha portato alla morte di alcuni gatti in prossimità di via Chiesure e limitrofi. A Rubbio, invece, la scoperta di bocconi avvelenati, polpette di carne contenenti veleno, è stata fatta da una persona che passeggiava con il proprio cane il quale ha ingerito uno dei bocconi e ha cominciato a stare male. L’animale è stato portato subito dal veterinario ma qualche giorno dopo è morto. A Nove sono stati rinvenuti qualche giorno fa bocconi avvelenati sotto il cavalcavia del Ponte di Cartigliano.
In una nota congiunta, Enpa e Lav commentano così gli episodi: «Non potremmo mai sapere quanti animali hanno perso la vita tra atroci dolori e sofferenze causate dal veleno. Questi episodi sono frutto di menti criminali e disturbate che non hanno rispetto per nessuna vita, ricordiamo che alcuni anni fa’ tali bocconi vennero sparsi, sempre a Borso del Grappa, in una zona adiacente alle scuole elementari: perfino un bambino avrebbe potuto raccoglierli. Facciamo presente che esiste l'Ordinanza del Ministero della Salute "Norme sul divieto di utilizzo e di detenzione di esche o di bocconi avvelenati" che prevede la bonifica dell’area nella quale sono rinvenuti i bocconi e l’affissione di apposita cartellonistica; ricordiamo ai cittadini che perché venga applicata tale norma bisogna chiamare i vigili o le autorità competenti , e se malauguratamente se un animale viene avvelenato, il veterinario che se ne prenderà cura dovrà, per legge, segnalare alle autorità l'episodio». L'associazione e la lega hanno inviato una lettera ai sindaci di Bassano, Nove e Borso del Grappa: «Se l'avvelenamento causa sofferenza e la morte degli animali diventa reato penale punibile a norma di legge. Ringraziamo i Sindaci che hanno raccolto le nostre segnalazioni e siamo sicuri che con la loro sensibilità vigileranno sul territorio affinché questi orrendi episodi non accadano più».