Castello Matese – Nelle beghe tra cercatori di tartufi ci rimettono i cani e altri animali. Il serial killer avvelenatore di animali sta continuando la sua azione criminale. Sempre in località Castagneto nel comune di Castello del Matese, nello stesso luogo dove mi hanno avvelenato il Cane, questa volta mentre andavo per tartufi ho trovato morto questo volpacchiotto (guarda foto allegata), inoltre un mio amico mi ha detto che i suoi cani hanno mangiato qualcosa si sono sentiti male, e sono vivi per miracolo. Addestrare il cane alla ricerca dei tartufi non è semplice: servono mesi e molta costanza. Acquistare un cane adulto, di tre o quattro anni, già addestrato, costa da 3mila euro fino anche a 8-10mila, a seconda dell’esemplare. Quello del tartufaio sul suo cane-cercatore non è solo un investimento affettivo, ma anche economico.
Da ottobre a oggi in Italia ci sono stati numerosi casi di avvelenamento di cani da tartufo, tanto che i giornali hanno parlato di “guerra tra i cercatori”. Non è di per sé una novità ma quest’anno, secondo diverse ricostruzioni che si basano principalmente sulle accuse circolate tra cercatori, queste beghe sarebbero diventate ancora più aspre perché i tartufi, sono piuttosto rari, a causa della siccità persistente dei mesi scorsi. I prezzi perciò sono stati decisamente alti, e di conseguenza è più agguerrita ed estrema la concorrenza tra tartufai. L’uso di esche avvelenate è purtroppo molto ricorrente nelle aree vocate alla raccolta dei tartufi, dove soggetti senza scrupoli avvelenano i cani dei “trifulau” rivali per dispetto o per interessi economici. Voglio precisare che quello che sta avvelenando i cani a Castello del Matese non è un tartufaio ma un delinquente senza scrupoli che cercando tartufi cerca di guadagnare qualche spicciolo per vivere «Per noi tartufai i cani sono come figli e nessuno di noi farebbe una cosa simile, neanche a un “concorrente”», . «I cercatori di tartufi adorano i cani, vivono in simbiosi con il proprio animale ma rispettano e amano anche quelli degli altri. Purtroppo gli avvelenatori sono sempre esistiti: sono persone che odiano gli animali». I bocconi avvelenati contengono spesso lumachicidi, cioè veleno per lumache a base di un composto chimico chiamato metaldeide. Si tratta solitamente di piccoli granuli di colore azzurro-verde. Il composto agisce sul sistema nervoso centrale provocando convulsioni. I sintomi compaiono circa un’ora dopo l’ingestione. Nei bocconi avvelenati sono stati trovati anche stricnina, antigelo, topicidi. A volte, per uccidere i cani, nei bocconi di cibo sono stati inseriti chiodi e frammenti di vetro.