TRENTO (7 OTTOBRE 2023) Iniziano ad emergere le incongruenze e falle importanti nella legge della provincia di Trento che permette all'amministrazione provinciale di abbattere fino ad un massimo di 8 orsi di cui tre femmine in età riproduttiva ogni anno per tre anni quindi fino a un massimo di 24 orsi di cui 9 femmine in età riproduttiva dal 2024 al 2026. Una delle maggiori incongruenze che ha attirato l'attenzione degli animalisti dell'Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente AIDAA riguarda il numero degli orsi abbattibili infatti nel report ISPRA del 2021 si proponeva l'abbattimento di un solo orso cosi detto pericoloso all'anno (Orsi pericolosi, almeno un caso all'anno. Ecco perché abbattimento o cattività sono le uniche vie — Italiano (isprambiente.gov.it) ) mentre oggi a pochi mesi dalle elezioni provinciali gli orsi abbattibili sempre sencondo il rapporto Ispra diventano 8 ( Ispra, in Trentino al massimo 8 abbattimenti di orsi in un anno - Green & Blue - Ansa.it ) e la seconda domanda riguarda il perchè in questo conteggio non si tiene conto dei numeri degli orsi morti per cause naturali, bracconaggio o uccisi da altri orsi nel determinare il numero degli orsi e delle orse in età riproduttiva da abbattere? "Da una prima lettura della scheda Ispra che di fatto da il via libera agli abbattimenti ci è saltata agli occhi questa incogruenza: perchè in due anni si passa dalla possibilità di abbattere un orso a otto orsi se non per fare un piacere a Fugatti a pochi mesi dalle elezioni provinciali- si chiedono gli animalisti di AIDAA- possibile che questo dubbio non sia venuto a nessuno nel governo a partire dal ministro dell'ambiente? I casi sono due o non hann o letto le carte o le hanno lette a occhi chiusi. Daremo battaglia in tutte le sedi per avere delle risposte ai dubbi ed alle incongruenze presenti nella legge provinciale di Trento. Nei prossimi giorni chiederemo spiegazioni ad Ispra e scriveremo alla commissione Europea ed alla stessa Corte Costituzionale. Certo noi non abbiamo la possiblità di impugnare la legge- concludono gli animalisti- ma quella di denunciare scelte errate si".