REGGIO CALABRIA/MESSINA (20 LUGLIO 2023) Gli ultimi li hanno fermati i carabinieri della compagnia Parco di San Luca impegnati nel reggino per un pattugliamento anti bracconaggio. I due, un uomo di 56 anni originario di Locri ed un altro di Platì quando sono stati fermati avevano in tasca due ghiri morti. Il bracconaggio dei ghiri è tutt'altro che un fenomeno sporadico e sconosciuto ed in passato la moria dei ghiri specialmente nel parco dei Nebrodi era sistematica, venivano cacciati ovviamente in maniera illegale perchè accusati di essere gli autori di un colossale pasteggio delle nocciole della zona, si venne poi a scoprire che in realtà i ghiri c'entravano in una minura minima nella riduzione delle produzioni di nocciole che in realtà non erano divorate da queste bestiole appartenenti a specie protetta ma la produzione era sovratrimata in quanto si calcolavano come campi coltivati a nocciole parecchi ettari che in realtà risultavano incolti. Vi è poi che (e non sono pochi) chi caccia questa specie protetta di cui in Italia è vietata sia la caccia che il consumo sia per mangiarlo secondo alcune ricette ttadizionali, mentre in Calabria secondo un antica tradizione il Ghiro è usato per prtiche di iniziazione legate alle attività della 'ndranfgheta. Sul bracconaggio di Ghiri interviene l'Associazione Italiana Difesa Italiana ed Ambiente AIDAA che annuncia una denuncia contro i due fermati per bracconaggio ed uccisione di specie protetta. Ma gli animalisti annunciano anche la presentazione di un dossier su questo fino ad oggi semi sconosciuto tipo di braconaggio che si svolge oltre che in Calabria e Sicilia anche per scopi culinari nella ricca Brianza Lombarda.