SAN GIORGIO DI NOGARO - Due uomini sono stati denunciati per il trasporto illegale di animali. I due, cittadini italiani residenti in Campania, stavano tornando dall'Ungheria, dove - come hanno raccontato agli agenti della polizia stradale, che li hanno fermati al casello di San Giorgio di Nogaro - avevano trascorso alcuni giorni di vacanza e comprato degli animali per regalarli ai familiari. I fatti risalgono alla mattina di venerdì 28 aprile. Un primo sopralluogo dell'auto ha permesso di scoprire che all'interno del bagagliaio, stipati in tre trasportini, c'erano otto cuccioli di cane, di razza barboncino e cavalier king, oltre a un pappagallo della specie Electus Roratus.
Il caso
Al fine di verificare il benessere dei cuccioli presenti, è stato contattato il veterinario di turno dell’Azienda Sanitaria Universitaria Friuli Centrale (ASU-FC) - Dipartimento di Prevenzione competente per territorio, accertamenti che sono poi proseguiti al Canile Sanitario di Udine. In tale struttura, all’interno di un borsone sportivo posto sul sedile posteriore del veicolo, sono state rinvenute altre due gabbiette di plastica con all’interno quattro piccole scimmie della specie Callithrix, la cui importazione, trasporto e detenzione, risulta essere in violazione dell’art. 1 della Legge 150/1992 per gli esemplari indicati nell’elenco A del Regolamento CE N. 338/97. I quattro primati, privi di identificazione e di documentazione, apparsi letargici e poco reattivi, contrariamente al carattere solitamente curioso e attivo sono stati ricoverati d'emergenza. Anche il pappagallo, pur trovato in buona salute, non ha viaggiato in condizioni ritenute idonee per il suo naturale benessere. Cagionevoli, altresì, sono risultate le condizioni di salute dei cuccioli di cane, che evidentemente hanno risentito delle lunghe ore di viaggio, del sovraffollamento nei trasportini, nonché della mancanza di cibo e acqua. Gli I due uomini sono stati denunciati ai sensi dell’art. 4 della Legge 201/2010 per l'introduzione illegale degli animali, per il reato di maltrattamento così come indicato nell’art. 544 ter del Codice Penale e per la violazione delle prescrizioni della Convenzione CITES sanzionata dalla Legge 150/1992 “sugli animali pericolosi”, che dispone sempre la confisca degli esemplari illegittimamente detenuti., inoltre, viaggiavano sprovvisti di microchip e della documentazione necessaria all’introduzione sul territorio nazionale di animali da affezione.