L’Europa dica basta all’uccisione sistematica di centinaia di milioni di pulcini maschi e di anatroccoli femmina che avviene ogni anno, sul territorio della Ue, per le esigenze dell’industria delle uova e di quella del foie gras. È la richiesta che arriva da 61 europarlamentari di diversi gruppi politici e di diverse nazioni (gli italiani sono Mario Furore e Laura Ferrara del M5S e Anna Bonfrisco della Lega) avanzata nei giorni scorsi con una interrogazione diretta alla Commissione Europea. L’obiettivo è l’inserimento di un divieto specifico nella nuova legislazione sul benessere degli animali che la Ue si propone di diramare entro la fine di quest’anno.
La mattanza dei pulcini nasce dalla necessità della grande industria di eliminare fin dal loro primo giorno di vita quelli che considera, di fatto, come scarti di produzione. I pulcini maschi delle galline ovaiole, infatti, non potranno produrre uova e per le aziende rappresentano un surplus da smaltire. Non vengono tenuti in vita perché non sono ritenuti adatti neppure per diventare polli per il consumo diretto, essendo stata selezionata per questi scopi una specie ad accrescimento rapido, il broiler, che raggiunge maggiori dimensioni e in tempi minori.
L’eliminazione dei pulcini avviene quando hanno un solo giorno di vita, mediante speciali trituratori (dove vengono gettati vivi da selezionatori esperti nel distinguere a prima vista i maschi dalle femmine) o attraverso gassificazione, due metodi che le industrie considerano particolarmente efficaci e indolori, perché la morte avviene rapidamente, ma che vengono bollati dalle associazioni animaliste come crudeli e cruenti e per questo in contrasto con l’articolo 13 dei Trattati sul funzionamento dell’Unione che riconosce gli animali come esseri senzienti.
Pratiche analoghe vengono utilizzate anche nella selezione degli anatroccoli destinati alla produzione del foie gras. In questo caso sono le femmine ad essere eliminate perché la procedura del «gavage» — ovvero dell’ingozzamento forzato di un pastone a base di mais, acqua e additivi — su di loro non produce gli stessi risultati, essendo il loro fegato più piccolo e maggiormente innervato e quindi non adatto ai fini alimentari (il foie gras deriva dall’ingrossamento forzoso del fegato, che poi viene trasformato in patè).