Sei cuccioli senza vita, divorati dalle formiche. Un cane corso legato ad una catena, con la cuccia sotto al sole rovente. quando sono entrati nella struttura, che si trova in una campagna di San Pietro in Valle (frazione di Frosolone), hanno visto con i loro occhi uno scenario raccapricciante e sconvolgente. Sono intervenuti dopo le segnalazioni di alcuni cittadini che probabilmente si erano già accorti di quanto accadeva nel rifugio, di proprietà di un privato. Non si sa da quanto tempo il canile si trovi in quelle condizioni e se l’amministrazione comunale di Frosolone (a cui la legge assegna il compito di controllare la salute e il rispetto del benessere degli animali) abbia mai operato le opportune verifiche del caso. Eppure il rifugio si trova a poche centinaia di metri dal centro abitato e tra i 25 cani tenuti nella struttura (di cui alcuni da tartufo) c’erano sei cuccioli morti. I loro corpicini era stati abbandonati a terra diventando il pasto di formiche e altri insetti. Malnutriti altri animali custoditi nel canile. Quando i volontari sono arrivati, il rifugio ospitava un numero di cani superiore a quello previsto per legge: un sito di proprietà di un privato non può ospitare più di nove animali se non con una autorizzazione da parte dell’Azienda sanitaria regionale.