ROMA (28 LUGLIO 2022) Ogni anno in Italia vengono abbandonati circa 80.000 gatti, si tratta di un dato impressionante, se si tiene conto che supera di gran lunga quello dei cani il cui abbandono si aggira attorno alle 50.000 unità (alle quali però vanno aggiunte le rinunce di proprietà che secondo alcune associazioni che purtroppo in questi mesi sono in aumento). Di tutto questo si parla spesso e seppure tra alti e bassi nel tempo qualche risultato positivo almeno in termini di riduzione del fenomeno si è ottenuto. Esiste però un'altra orrenda pratica ancora diffusa nelle zone rurali del nostro paese senza particolari distinzioni tra regioni del nord e regioni del sud: stiamo parlando dell'annegamento delle cucciolate di gatti appena nati, una pratica criminale che spesso si sostituisce alla sterilizzazione delle gatte i cui numeri non sono calcolabili ma sono certamente nell'ordine di alcune migliaia di gattini uccisi soffocati o annegati ogni anno o lasciati morire abbandonati nei cestini dei rifiuti o chiusi nei sacchi della spazzatura. "Purtroppo nelle zone rurali ci sono ancora fenomeni orribili come questo- scrivono in una nota gli animalisti dell'Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente- intere cucciolate, migliaia di micini appena nati vengono uccisi nei modi più atroci che vanno dall'abbandono nei sacchi o nei cestini della spazzatura fino al soffocamento o l'annegamento nei canali e nelle rogge di provincia. Sono pratiche criminali di cui si parla poco ma che purtroppo sono ancora diffuse su tutto il territorio della penisola e che vogliamo combattere magari con una campagna di informazione ma soprattutto con una rigorosa campagna di sterilizzazione dei gatti".