lunedì 25 luglio 2022

LIBERATO IL PESCE CHE ERA STATO CATTURATO DAI BRACCONIERI

 L’esperienza di chi veste una divisa, di chi protegge l’ambiente del Polesine e del Bassopolesine; e la passione di chi vive il Po, ma non solo, come pescasportivo e non tollera che predoni stranieri facciano strage di pesce. Con loro, tante associazioni del territorio, dalle Giacche Verdi a tante altre.

Due motivazioni che, combinate, hanno dato un risultato esplosivo. Esplosivo per i bracconieri del Po, ormai logorati - per fortuna - da una serie di operazioni di contrasto costanti, mirate e ben condotte.
Anche ieri mattina la polizia provinciale e i ragazzi di Fipsas, i pescasportivi, hanno eseguito un controllo a largo raggio, tra Bottrighe, Porto Viro e Taglio di Po, alla ricerca delle micidiali reti dei predoni del Po.

Vere e proprie trappole, fuori legge, che vengono posizionate sott’acqua, spesso lunghe decine di metri, in grado di fare strage di pesce, in quel tratto di fiume. Il ricavato, in spregio a normative e disposizioni, anche per la tutela della salute umana, viene poi commercializzato nei mercati alimentari dell’Est Europa, spesso dopo trasporti in condizioni quantomeno precarie. Notevole il quantitativo di pesce che è stato liberato.

Rispetto al far west di una quindicina di anni fa tanto è stato fatto. E questi delinquenti ormai hanno una vita sempre più difficile, braccati da vicino da chi ama il fiume e da chi vuole fare rispettare la legge.
La collaborazione tra polizia provinciale e Fipsas Vigilanza Ittica è ormai una meravigliosa consuetudine. E una vera e propria manna, per la polizia provinciale.