E' uno dei gesti più atroci che si possano compiere ai danni dei migliori amici degli esseri umani, oltre che un reato penale punibile fino a 18 mesi di reclusione, ma purtroppo ancora oggi c'è chi continua ad attirare cani e altri animali con cibo avvelenato, con il chiaro intento di eliminarli. Diversi casi sono segnalati in particolare nel frusinate in questi giorni, fra Arpino, Fontana Liri, Arce, Isola del Liri, Monte San Giovanni Campano, Sora e in val di Comino. Non solo randagi: spesso a finire vittima di questi bocconi avvelenati ci sono anche animali domestici con una famiglia. E' successo ad esempio a un cane curato da un veterinario di Arpino, che a fronte di un decesso giudicato inspiegabile, ha fatto svolgere una necroscopia e test tossicologici, che hanno rilevato la presenza di stricnina. Fra i metodi utilizzati per questo ignobile scopo, oltre ai bocconi killer con veleni come la metaldeide, ma anche mix letali di chiodi e vetro, e si sta facendo strada anche un altro stratagemma, quello del vasetto di yogurt lasciato nei parchi. Una modalità che non mette al riparo l'animale dall'avvelenamento anche se dotato di museruola, poiché può comunque leccarlo. In questi casi è fondamentale rivolgersi il prima possibile al veterinario. Il dottor Andrea Mauti di Arpino consiglia di sorvegliare sempre il proprio animale per evitare che possa raccogliere qualsiasi cosa dal suolo.