SAN GIOVANNI ROTONDO (30 LUGLIO 2022) Il silenzio è come un'altra fucilata tirata nella pancia del cane Galak il cane amico dei pellegrini di Padre Pio ammazzato a fucilate l'altro ieri a San Giovanni Rotondo, già perchè la sensazione è che molti sappiano chi sta dietro questa barbara esecuzione del povero cane ma da una parte l'omertà e dall'altra la paura che la stessa fine possa essere riservata agli altri randagi sfamati dai volontari che gravitano sulla zona dei Chiostri delle Clarisse fa si che le bocche rimangano chiuse ermeticamente, ma questo non aiuta certo a fare luce sulla vicenda e si spera che le indagini portate avanti dalle forze dell'ordine facciano chiarezza anche con l'ausilio delle immagini delle telecamere. "Che quel cane dava fastidio a qualcuno era risaputo- scrive in una nota l'AIDAA Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente- era noto a molti, i volontari erano stati invitati in maniera non certo gentile a spostare quel cane perchè dava fastidio ai pellegrini e forse anche a qualcuno che indossa il saio, ora serve che si faccia luce fino in fondo e si assicuri alla giustizia sia l'assassino materiale dell'uccisione sia il mandante che ha sussurrato la realizzazione di questo canecidio all'orecchio del criminale che poi lo ha realizzato, e siamo certi- conclude la nota AIDAA- che se per una volta chi sa anzichè star zitto parlassevsi risolverebbe tutto in fretta e con qualche inaspettata sorpresa e per questo invitiamo ad allargare le ricerche anche negli ambiti apparentemente insospettabili".