4 pescatori di frodo sono stati "beccati" al termine dei controlli eseguiti dagli uomini della guardia civile ambientale.
L'ultimo episodio risale alla serata-notte tra sabato 21 e domenica 22 maggio lungo la sponda del fiume Pescara a Villanova di Cepagatti nei pressi del centro commerciale.
Durante il giro di perlustrazione per il controllo nelle acque interne contro il bracconaggio notturno della fauna ittica, così come disposto dalla Regione Abruzzo, un'automobile parcheggiata in modo sospetto (un Fiat Doblò) è stata notata dalla squadra anti bracconaggio composta da Manuela Fedele, Fabio Ferri Masciulli e Alessandro Sonsini, e da un rapido accertamento sull’autovettura hanno notato alcune attrezzature da pesca. Poi un successivo accertamento tramite il servizio informatico pubblico sulla copertura della polizza di assicurazione ha portato a conoscenza che fosse stata stipulata nella provincia di Caserta. Considerato che la provincia di Pescara è una delle mete preferite dai bracconieri della fauna ittica, in particolare delle anguille e che i più assidui frequentatori di questo tipo di pesca illegale sono i residenti della regione Campania che giungono nella nostra zona nel fine settimana per dedicarsi alla pesca illecita della fauna ittica protetta della specie, e viste le recenti operazioni portate al termine con eccellenti risultati, la squadra senza perdersi d’animo e con dovuta pazienza si è appostata con il veicolo di servizio, mentre, la guardia Masciulli ha effettuato un immediato accertamento portandosi senza farsi notare all’interno della vasta vegetazione sul margine del fiume Pescara, dove individuava 4 persone distanti tra loro che sembravano in esercizio della pesca notturna con attrezzature non consentite che permettono la cattura delle anguille. Ha così comunicato alla restante squadra l’esito positivo, e la presenza di 4 persone probabilmente dedite al bracconaggio della fauna ittica protetta. Al fine di bloccare tutti i componenti del quartetto, vista la zona impervia e totalmente al buio si sono appostati in attesa che i 4 uscissero dal luogo individuato allertando nel contempo la centrale operativa del nucleo radio mobile dei carabinieri di Pescara per il loro supporto. Verso le ore 22 sono state intraviste 4 persone che con delle torce elettriche si facevano strada per far ritorno al Fiat Doblò individuato, ma saliti a bordo e avviata la marcia la vettura ha percorso il viale che portava all’uscita sulla strada principale dove la squadra anti bracconaggio aveva chiuso il punto di uscita. All’uscita l’automobile con le 4 persone è stata bloccata invitando tutte le persone a scendere e chiesto chiarimenti del cosa stessero facendo lungo il margine del fiume Pescara: hanno risposto come non stessero facendo nulla di male e che avevano praticato della pesca sportiva dopo essere arrivati a Pescara per una passeggiata. Identificato il conducente nonché proprietario dell’auto è stato invitato ad aprire il cofano posteriore dove sono state rinvenute canne da pesca particolari e ombrellini che solitamente i bracconieri più esperti utilizzano per la cattura della fauna protetta della specie anguilla. Scaricate tutte le attrezzature riposte in auto, sono state rinvenute ancora vive 6 anguille catturate che sono state immediatamente rimesse all’interno del fiume Pescara prima che potessero morire.
Sul posto sono intervenuti anche i militari dell'Arma e durante il controllo sono state rinvenute 4 roncole e una falce molto affilati. I 4 sono stati denunciati in stato di libertà sia per le violazioni dell’articolo 4 della legge 110/75 per il possesso di arnesi e oggetti atti a offendere. Multati anche amministrativamente per un totale di circa 9 mila euro. La squadra antibracconaggio ha interrotto un’attività illecita molto importante se si pensa che il pescato viene successivamente immesso sul mercato nero privo di qualsiasi controllo sanitario con il pericolo sulla salute pubblica. Al proprietario e conducente dell’autovettura Fiat Doblò è stata confiscata l’autovettura ai sensi dell’articolo 40 comma 6 della legge 28/07/2016 numero 154 dopo il rinvenimento degli esemplari di fauna ittica protetta a bordo. Del fatto sono stati avvisati i carabinieri del Cites i quali provvederanno a ulteriori accertamenti.