giovedì 5 maggio 2022

CRAS ADAMELLO. IN UN ANNO SALVATI 800 ANIMALI SELVATICI

 Non si è ancora ripreso il gufo di palude che, a novembre, era stato ferito da un colpo d’arma da fuoco e portato al Centro recupero animali selvatici (Cras) del Parco dell’Adamello da un cacciatore che lo aveva ritrovato in Media Valle Camonica. In questi mesi per l’esemplare protetto è stato necessario anche un trasferimento in un altro centro a Parma per un’operazione, ma il periodo di cura non è ancora finito. Un caso particolarmente drammatico, ma non l’unico arrivato al Cras, gestito insieme al Centro faunistico del Parco dell’Adamello (7 ettari di superficie boscata, dall’1 maggio riaperto a visite guidate) dall’associazione Lòntano Verde, in stretta collaborazione con Parco e Comune di Paspardo.

Nel 2021 sono stati 9 i rapaci (specie protette) per cui è stato possibile accertare la presenza di pallini di arma da fuoco tramite radiografia: 4 sparvieri, 3 poiane, un gheppio e appunto un gufo di palude "a conferma – si legge nel report dell’associazione – che il fenomeno del bracconaggio, seppur apparentemente ridotto rispetto al passato, è ancora diffuso soprattutto in provincia di Brescia". La caccia colpisce anche indirettamente i rapaci che, nutrendosi di carcasse con pallini di piombo, possono diventare vittime di saturnismo, i cui effetti si dispiegano nel tempo, portando anche a ferite o morte non direttamente riconducibili all’intossicazione da piombo.



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https://www.ilgiorno.it/brescia/cronaca/bracconieri-parco-adamello-1.7631512