CERVETERI – «Hanno sparso veleno per topi nei prati di Cerenova, sopratutto nel prato vicino a via Fiesole. Una cagnolina sta lottando tra la vita e la morte. Se trovate qualcosa chiamate le Zoofile». Quella della signora Monica, è l’ennesima segnalazione che parte nelle frazioni etrusche. Questa volte le esche sospette sono comparse nel parco di via Fiesole dove una cagnolina ha ingerito un brandello di carne avvelenato e le sue condizioni sono serie.
Da tempo il problema angoscia i residente della zona che portano a passeggio i loro amici a quattro zampe ma anche chi possiede un animale domestico come gatti e conigli.
«Sono atti criminali – si è espresso giorni fa il presidente del comitato di Cerenova-Campo di Mare, Enzo Musardo – che mettono a repentaglio anche la vita dei bambini che nei parchi potrebbero venire a contatto con le cosiddette polpette avvelenate. Dalla fine del lock down a Cerenova e Campo di Mare la situazione è peggiorata, più volte sono stati presentati esposti nelle aree verdi di viale Campo di Mare, via Trevignano e via Oriolo».
Lo scenario potrebbe peggiorare nelle prossime settimane non l’arrivo di migliaia di villeggianti, soprattutto romani, che hanno la loro seconda casa a Cerenova e Campo di Mare. L’abbandono di veleno negli spazi verdi preoccupa non solo i residenti ma anche le numerose associazioni animaliste che si battono sul territorio per scongiurare situazioni di questo tipo. Così come hanno lanciato l’allarme per la sparizione continua di cani, anche quelli forniti di microchip, sul litorale da Civitavecchia a Ladispoli, passando per Santa Marinella, Santa Severa e Cerveteri. Il sospetto è che dietro ci sia una banda di professionisti del mercato nero.