giovedì 3 febbraio 2022

IL GATTO PROFUMO UCCISO CON UNA FUCILATA AD ARCO DI TRENTO

 BOLOGNANO. “E' successo la settimana scorsa: gli hanno sparato con un Flobert ed il gatto è morto dopo circa due giorni di agonia. Siamo sconvolti dalla crudeltà di un gesto del genere”. A parlare è la donna che da qualche mese ormai accudiva il gattino Profumo nella sua casa a Bolognano d'Arco, dove l'animale è stato ucciso negli scorsi giorni. Il sindaco Betta: “Uccidere un gatto è un gesto criminale, un atto di violenza nei confronti della sua famiglia”.

 

“La pallottola misurava 6 millimetri – spiega – ed è stata sparata da un Flobert. La ferita è stata molto profonda ed il piombino ha perforato prima la cute, poi il renel'intestino ed il pancreas. Profumo ha sofferto una lunga agonia ed è morto circa 2 giorni dopo”. I proprietari del gatto avevano affidato l'animale ad un'amica perché stavano affrontando un trasloco: “Era con me ormai da quest'estate – dice lei – e non si è mai allontanato di molto dalla mia casa, preferiva rimanere nel giardino e nel vialetto d'ingresso, spingendosi al massimo fino al parcheggio ma mai oltre la strada”.

 

Il giorno in cui l'animale è stato colpito la donna si è subito accorta che qualcosa non andava: “L'ho trovato nella sua cuccetta e mi sono recata subito dal veterinario, ma alla fine purtroppo Profumo non ce l'ha fatta”. L'autore del terribile gesto non è ancora stato individuato, ma le indagini stanno proseguendo. “I proprietari di Profumo hanno già sporto denuncia dai carabinieri – racconta la donna – e anche mia madre si è rivolta alle forze dell'ordine”.

 

militari a quanto pare sono quindi sulle tracce del colpevole, dice la padrona di Profumo: “Hanno confermato che avrebbero portato avanti dei controlli nella zona ma per ora non ci sarebbero novità. Siamo rimasti sconvolti da questa vicenda e anche impauriti nel pensare alla crudeltà di un gesto del genere. Profumo era buonissimo, tenero e tranquillo: nessuno si era mai lamentato di lui”.

 

La condanna del terribile gesto è arrivato anche dal sindaco di Arco Alessandro Betta, che ha parlato di un “gesto criminale”. “In particolare nei difficili momenti della pandemia – ha detto il primo cittadino – i legami che si sono venuti a creare tra le persone ed i loro animali da compagnia sono stati ancora più fortiUccidere un gatto è un gesto criminale, un terribile atto di violenza nei confronti della sua famiglia.

fonte ildolomiti.it