CASCINA TERME LARI.Claudio Valeriani è un Sisifo d’altri tempi che ha ingaggiato una lotta impari sulle colline di Lari per difendere uno stile agricolo che apprese dal padre, che a sua volta lo imparò dal nonno di Claudio. Coltiva varietà di frutta dimenticate per via dell’agricoltura intensiva per le masse e si difende da quella che chiama “la giungla”: l’abbandono delle proprietà attorno alla sua che lo assediano. Eppure, nonostante questo suo impegno incessante a difesa di ciò che ama, Claudio adesso è «amareggiato, rassegnato, depresso e deluso». Per la seconda volta i ladri sono entrati a rubargli i suoi animali da cortile e, per sadico sfregio, hanno tagliato la testa ad alcune galline faraone lasciando i cadaveri sul terreno.
Valeriani è un agricoltore di 70 anni e su quelle colline ha imparato tutto quello che sa. Che alla fine corrisponde – nella sua visione del mondo– a tutto quello di cui ha bisogno. L’aver cura dei campi e degli animali per lui è più di un lavoro. È la continuazione di una missione intergenerazionale: dal nonno fino a lui.
Non è la prima volta che subisce un’intrusione nella sua proprietà. «Ho subito cinque volte furti di attrezzi come decespugliatori, motoseghe, flessibili, cavi elettrici eccetera ed ho sempre cercato, comunque, di andare avanti», racconta l’agricoltore.
Valeriani, settantenne, racconta che ama da sempre «l’ agricoltura e l’allevamento di animali da cortile, con il sistema usato dai miei nonni prima e dai miei genitori poi. La mia passione mi ha portato a non far perdere alcune varietà di frutta che secondo me era un peccato non avere più, come per esempio le varietà di pesca "regina del mercato", "grafane" la varietà di susine “coscia di monaca” . Mi ha portato a lottare con tutte le altre proprietà confinanti che sono abbandonate e che io chiamo "la giungla"; a lottare con tutti gli animali che ora ci sono e che un tempo qui nella zona di Lari non c erano per esempio, storni, gazze ladre, cinghiali, caprioli. A lottare con tutte le malattie nuove che attaccano frutta e verdure e con l aumento dei prezzi dei concimi e dei mangimi».
Valeriani è uno che ha avuto nemici tosti eppure non ha mai mollato. Con l’incuria, la natura che si trasforma, persino con il mercato, non ha avuto vita facile ma ha resistito.
Due furti in meno di un mesei, con almeno una quarantina di animali spariti, lo hanno fatto vacillare. «Ho subito nel giro di venti giorni anche due furti di animali: conigli, polli, galline, colombi,f araone a cui è stata tagliata la testa sul posto», racconta rattristato Valeriani,
Chiede che qualcuno intervenga. «Mi pare che che con tutto quello che succede oggigiorno, il mio problema venga ritenuto insignificante dalle autorità. Secondo me non è così, Perché bene o male quelli come me sono l’ultimo baluardo in un territorio collinare come il nostro. Se non ci fossero quelli come me saremmo all’abbandono totale della campagna». Chiede di essere protetto. «Gli estremi sono due: o mi faccio giustizia da solo o tiro in remi in barca e amen», si sfoga.