ROMA (24 Ottobre 2021) Sono seicento i cani che ogni giorno entrano nei canili italiani per rinuncia di proprietà. Sono i cani appartenti alle famiglie che li avevano adottati o comperati solo per poterli utilizzare come scusa per uscire di casa durante il lockdown. Ora terminata quella fase, i cani diventano per queste persone come degli oggetti vecchi ed ingombranti e quindi cercano di disfarsene in maniera legale attraverso le rinunce di proprietà oppure in via illegale, lasciandoli per strada. Ci sono realtà in cui i cani che entrano e ancora peggio rientrano in canile con ritmi pari di un cane al giorno come ha denunciato l'Enpa Monza e Brianza nei giorni scorsi. "La situazione non è per niente sotto controllo come qualcuno cerca di farci credere, cosi come all'inizio si impennarono gli abbandoni per paura della trasmissione del covid da parte dei cani, quella che poi si rivelò per fortuna una paura infondata oggi entrano mediamente oltre 15.000 cani al mese nei canili italiani a causa delle rinunce di proprietà da parte di famiglie che tornando al lavoro dopo il periodo del lockdown ci raccontano che non possono piu tenere il cane e lo riportano in canile, con tutte le conseguenze che ne conseguono per l'animale che di fatto viene abbandonato dopo essere stato amato e coccolato, seppure fittiziamente per un anno, la maggiore parte di questi abbandoni vengono effettuati nelle regioni del centro nord Italia mentre al contario continuano le adozioni nel centro sud, dove perà a prevalere è sempre il problema del randagismo".