A quanto pare, il barista di Marmirolo era intenzionato a seguirne l’esempio e – cosa più grave – a servire la nutria anche agli inconsapevoli avventori del suo locale. Le due carcasse erano conservate nel retro del locale “in un surgelatore a pozzetto, insieme con altri cibi destinati alla somministrazione” spiegano i carabinieri, insieme ad altri alimenti privi di tracciabilità.
Considerato che i roditori in questione non possono essere destinati al consumo umano, come disciplinato dalle circolari interministeriali, le forze dell’ordine hanno quindi provveduto al sequestro delle due nutrie e dei restanti prodotti (per oltre 30 chili), ormai infestati e contaminati, per il successivo smaltimento.
Oltre alla denuncia sono state elevate sanzioni amministrative per complessivi 4.500 euro per il mancato rispetto delle procedure “HACCP” (Hazard Analysis and Critical Control Points, che può essere tradotto in “sistema di analisi dei pericoli e punti di controllo critico”) ed è stato richiesto il provvedimento di sospensione dell’attività all’ATS Valpadana.