ROMA (18 Agosto 2021) Il primo appello rimbalzato sui social è di un marine inglese che aveva dato una mano ad un gruppo di giovani volontarie afghane a realizzare il rifugio Nowzad che dal 2006 ad oggi ha permesso la salvezza di migliaia di animali. Oggi nel rifugio ci sono circa 200 animali e le volontarie che li accudivano hanno paura per la loro vita. Noi tutti sappiamo che per i taleban i cani sono animali impuri e coloro che li accudiscono sono ai loro occhi colpevoli di corruzione morale. Ora l'appello è stato ripreso da diverse associazioni italiani tra cui l'Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente che ha diffuso questa nota alla stampa: "Prima e più di altri nell'inferno afghano a rischiare la vita sono coloro che in questi anni hanno avuto il coraggio di raccogliere e salvare migliaia di animali in particolare cani questi ultimi ritenuti animali impuri dai talebani e spesso uccisi a prescindere. Tra loro vi sono anche i volontari e gli animali del rifugio Nowzad realizzato insieme ad alcuni marines inglesi di stanza in Afghanistan. Temiamo per la loro vita e per quella dei loro animali. Per questo AIDAA invia un appello alle autorità Italiane, inglesi e della Nato ma anche alle nazioni confinanti con l'Afghanistan per chiedere un intervento forte a tutela dei volontari animalisti afghani di cui oggi nessuno parla ma che come altri e forse più di altri in questi giorni rischiano la loro vita insieme a quella degli animali che han salvato in questi 20 anni". L'Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente di concerto con altre associazioni nazionali ed internazionali si sta muovendo in via riservata per trovare una soluzione che salvi la vita alle volontarie del Nowzad, ma che allo stesso tempo assicuri la vita di tutte le altre volontarie e volontari animalisti afghani.