ROMA (7 LUGLIO 2020) Nel periodo 1 giugno 2020- 30 giugno 2021 sono stati oltre 100 i cani ed altrettanti i gatti, uccisi dopo essere stati brutalmente torturati. Tra i casi più gravi ricordiamo quelli dei cani impiccati dopo essere stati sottoposti a pestaggi e torture. In particolare la mente corre al 20 giugno del 2020 quando un uomo di 65 anni impiccò un cane in un parco della capitale, sostenendo che lo stesso fosse troppo feroce, il 19 agosto dello stesso anno fu la volta di due cani trovati impiccati ad Olbia mare in Sardegna, per arrivare a Gela dove tre ragazzini alla fine di marzo di quest’anno hanno impiccato un cane, morto due giorni dopo tra atroci sofferenze. Ed ora si aggiungono i fatti di Gagliano dove sono stati trovati quattro giorni fa cani e cuccioli avvolti in sacchi di juta ed impiccati, fatto questo su cui pare ci sia una pista. A questi fatti atroci dobbiamo ricordare i cani ed i gatti uccisi in diverse regioni italiane, anche se purtroppo spetta a Sardegna, Sicilia e Puglia seguita a ruota dalla Campania il primato in questa orribile classifica. Purtroppo anche in questi che sono veramente delitti atroci di cui abbiamo notizia perché ne parlano i giornali (chessà quanti casi simili non vengono scoperti) è difficili che gli autori vengano trovati e paghino, per questo motivo l’Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente a fronte di una simile recrudescenza di questi gravi reati che rispetto allo allo stesso periodo del 2019-2020 sono in aumento di oltre il 30% propone la necessità di innalzare le pene detentive fino a 10 anni di galera, senza possibilità di sostituire la pena con un ammenda.