giovedì 1 luglio 2021

IL BRACCONIERE DAVANTI AL GIUDICE NEGA DI AVER MESSO I BOCCONI AVVELENATI

“Ho trovato un capriolo morto per strada e l’ho portato nel bosco: non so nulla delle esche avvelenate”. Queste le parole del  58enne (C. V.), sotto accusa in tribunale a Cuneo per tentata uccisione di animali. Secondo la procura, l’uomo avrebbe disseminato bocconi avvelenati a Saliceto. Ad assistere al macabro scenario, un gruppo di turisti, dietro alla chiesa della Madonna della Neve. "Una volta entrati nel boschetto, abbiamo sentito un pessimo odore di carne in putrefazione: attaccati a diversi alberi c’erano resti di pelle di animale e all’interno frattaglie di carne, come un insaccato. C’erano anche due zampe posteriori di un capriolo con tutta la pelliccia, piene di mosche”.

I militari avevano collegato il ritrovamento ad una strage di pecore avvenuta in frazione pochi giorni prima, nello stesso giugno 2019: i lupi avevano sbranato un gregge, a poca distanza dalle case. L’imputato, residente nel Savonese, ha un’abitazione di famiglia a Saliceto: di fronte al giudice  ha confermato di aver appeso e fotografato il capriolo. “Ho pensato di toglierlo dalla strada perché non era un bello spettacolo e perché so che nel bosco una bestia morta è una festa per quelle che potranno nutrirsene - ha spiegato - non ho messo io i bocconi avvelenati”.

Il 13 luglio la sentenza.