Bum bum ed un altro uccello sempre più raro finisce giù colpito a morte dai pallini dei bracconieri ischitani. Non doveva morire, perché appartiene ad una specie protetta da leggi e convenzioni, anche internazionali, perché è stato abbattuto in un giorno di divieto generale della caccia a causa del lockdown, non doveva essere ucciso perché è un uccello il cui genere è in calo paurosamente, è un equilibratore naturale per controllare soprattutto le famiglie di ratti e topi di cui ne è predatore. Parliamo del gufo comune (asio otus) re incontrastato insieme a barbagianni e assioli delle notti boschive. Purtroppo ancora una volta, anche questo uccello, ha incontrato sfortunatamente un bipede umano deficiente ed armato, che pur di soddisfare la sua deviata ed insana passione, anacronistica ai tempi d’oggi, dove la sensibilità è cresciuta tantissimo e dove la conoscenza e l’importanza della tutela della biodiversità ha aperto una porta pria sconosciuta. non ci ha pensato su due volte a sparare, e non solo, infatti dopo averlo abbattuto ed ucciso il gufo, visto che la sua “preda” era caduta in un terreno privato e chiuso, prima ha sparato per la rabbia
arrogantemente al cartello che ribadiva la “proprietà privata”, e poi infischiandosene, ne hasfondato la rete. Tutto questo succede a Panza, contrada di Forio d’Ischia. Ma non è un caso isolato. Si hanno notizie certe di attività venatorie in vari punti dell isola d’Ischia, Piano Liquori ad esempio, dove la particolarità del territorio non permette controlli assidui ed immediati, sembra che il lockdown non valga affatto per quel territorio tanta è la potenza di fuoco espressa quotidianamente. Ed anche in questa zona si registrano violazioni di proprietà private, intrusioni in “caselle” e terreni circoscritti da parte dei bracconieri, tanti, troppi. Di questo fenomeno negativo ne è interessata anche ed ancora Forio in zona Santa Maria al Monte, o a Casamicciola tra Buceto e Monte Trippodi. Insomma alla faccia della zona rossa, del divieto assoluto di caccia e raccolta funghi, si continua a sparare e soprattutto a colpire le popolazioni di uccelli ormai sempre più rari come il povero gufo di Panza, inoltre, questa gentaglia, approfittando del fatto che i “comuni cittadini” restano a casa in rispetto della norma di chiusura generale, vilmente ne approfittano,
introducendosi anche con azioni di “sfondamento” in luoghi e pertinenze che nulla hanno a che fare con la loro insana passione, creando danni e disturbi