Stavolta pare proprio finita l'esperienza dello spazio verde "Baiamonti bene comune" che aveva visto decine di iniziative di cittadini e circoli culturali e associazioni per tutelare questo angolo di verde adiacente i caselli daziari di Piazza Baiamonti a Milano. Proprio in questi giorni il comune di Milano ha dato via libera al protocollo con il Mibcat approvando le linee di indirizzo che prevedono l'affidamento del cantiere per la realizzazione del museo della Resistenza entro la fine del 2021 dopo la avvenuta bonifica del terreno dello spazio dove una volta sorgeva un distributore di benzina. Nel protocollo sono inserite le norme di salvaguardia messe a punto con la Sovrintendenza per la salvaguardia delle mura spagnole rinvenute in quest'area durante i lavori di bonifica. Ma non è tutto infatti se da una parte l'amministrazione comunale si è fatta carico delle spese per la revisione del progetto iniziale, mentre l'operatore in capo al piano integrato finanzierà il progetto definitivo ed esecutivo, dall'altra parte la casa della Memoria ha messo a disposizione 3 milioni di euro, mentre gli altri 14 milioni di euro sono stati messi in campo dal Ministero della Cultura. La vicenda dello spazio di via Baiamonti si è trascinata per alcuni anni con posizioni contrapposte tra amministrazione comunale ed il comitato ed era arrivata in consiglio comunale, ma nonostante del comitato facessero parte molti giovani riconducibili ad un centro culturale omogeneo all'ala sinistra del Pd, per capirci quella che a Milano fa capo all'ex assessore Majorino, e nonostante siano state raccolte migliaia di firme a sostegno della realizzazione di un piccolo parco nello spazio SALA e il suo fido assessore Maran non hanno voluto sentire ragione e hanno tirato dritto per la loro strada. "Questa è l'ennesima prova che del parere dei cittadini compresi quelli della loro parte politica a questi politici che governano Milano oramai da troppo tempo non interessa niente- ci dice Lorenzo Croce presidente dell'Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente- e continuano nella loro opera di cementificazione di ogni buco possibile della città, nel caso specifico costruiranno il museo della resistenza, decisione presa per placare gli animi di molti loro compagni incazzati che li vedevano bene il parco pubblico magari dando una nuova visione d'insieme con il vicino giardino comune Lea Garofalo.Ma- conclude il presidente AIDAA- questa è la decisione presa e per quello spazio di verde sono suonate le campane a morto, anche se quel rintocco politicamente parlando non è detto che non risuoni la prossima primavera per altri aspetti della politica milanese".