Il giovane cinghiale non ha visto la trappola dei bracconieri ed è rimasto prigioniero di uno dei micidiali lacci d'acciaio. L'animale, 25 chili circa, si è salvato solo grazie all'intervento di una pattuglia del Corpo forestale di Villaurbana. L'attività di soccorso è durata alcune ore. L'animale, nonostante le ferite riportate, era infatti molto aggressivo.
Gli agenti, utilizzando una lunga asta metallica e un gancio, sono riusciti ad agganciare il collo del cinghiale che, sebbene ferito, è scappato nelle campagne tra Siamanna e Villaurbana. I ranger hanno sequestrato i lacci e hanno avviato le indagini per individuare il bracconiere.
"L'attività di bracconaggio dei cinghiali con la tecnica del laccio è una delle più cruente in quanto determina grandi sofferenze nell'animale che, nel tentativo di liberarsi, si provoca profonde ferite al collo e rimane sofferente per lunghe ore - si legge in una nota firmata dalla responsabile del servizio provinciale forestale di Oristano, Tiziana Pinna - Si tratta inoltre di una tecnica non selettiva che spesso coinvolge anche animali di affezione come i cani".
L'assessore Regionale all'Ambiente, Gianni Lampis, e il Comandante Regionale del Corpo Forestale, Antonio Casula, hanno espresso particolare apprezzamento nei confronti del personale del Corpo Forestale che, sebbene impegnato in una stagione antincendio particolarmente critica, mantiene alta l'attenzione e l'impegno nelle restanti attività di tutela dell'ambiente.