Messina (9 gennaio 2020) - Siamo alla guerra aperta, anzi siamo arrivati alla resa dei conti, i comuni dei Nebrodi in provincia di Messina hanno chiesto lo stato di calamità per "salvare i loro noccioli" che a loro detta sarebbero messi in pericolo dalla presenza di ben "un milione di esemplari di ghiri che hanno provocato danni per 48 milioni di euro". Sempre secondo quanto sostenuto dalle amministrazioni locali che hanno chiesto un decreto del governo ed uno alla regione Sicilia i ghiri oltre alle nocciole arrivano fino in paese entrando nelle case e provocando danni inenarrabili (che vedono solo loro). Queste richieste però contrastano con i dati forniti in merito al fatturato ed alla produzione delle nocciole in quella zona che non superano complessivamente i 200.000 chili con un fatturato medio che si aggira a meno di mezzo milione di euro tenendo conto che la coltura dei noccioli dei Nebrodi interessa complessivamente 12.000 ettari e che i produttori sono complessivamente un centinaio. Dati questi contenuti in un articolo pubblicato sul sito Cronache di Gusto (https://cronachedigusto.it/archiviodal-05042011/332-il-prodotto/13449-la-nocciola-dei-nebrodi-tenta-il-rilancio.html) e che si discostano notevolmente da quelli dichiarati nella richiesta di stato di calamità avanzata dai comuni medesimi al Governo ed alla regione. L'Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente ha deciso di contestare formalmente i dati contenuti in questa richiesta inviando alle autorità competenti delle relazioni che mettono in evidenza il discostamento dei dati stimati dai comuni, con quelli relativi alla produzione e a quelli preventivati nel Piano di Sviluppo Rurale 2014-2020 tutt'ora in vigore e che dicono cose ben diverse da quelle scritte in questi giorni e sostenuti dalle amministrazioni locali al solo scopo di arrivare ad una mattanza totale di un milione di ghiri. "Noi come AIDAA lanciamo l'appello a tutte le associazioni animaliste presenti sul territorio nazionale ed in particolare della provincia di Messina perchè sostengano la lotta contro il massacro dei ghiri, essere animalisti- si legge in una nota dell'Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente- vuol dire mettersi dalla parte degli animali sempre e non solo quando si parla di cani e gatti, ma di tutti gli animali indistintamente, per questo ci aspettiamo che nasca subito un fronte unico delle associazioni e dei cittadini per fermare questo massacro che rischia davvero di essere imminente".