CANAL SAN BOVO. Ha predato un torello nella zona del Vanoi sopra Caoriae a quanto risulta la Provincia starebbe anche ricercando di catturarlo ricorrendo alle trappole tubo. M49-Papillon continua la sua fuga e piano piano, si è spostato nelle zone sempre meno antropizzate passando prima dalla Val di Cembra, poi gravitando nella zona della Val di Fiemme a cavallo con il confine altoatesino, poi nel Lagorai e ora nel Vanoi.
Qualche giorno fa una mucca era rimasta ferita nella zona di Malga Valsolero ed era stato accertato che i segni riportati sulla schiena dall'animale erano riconducibili a un orso. Poi la predazione di un piccolo toro vicino ad una delle malghe verso Cima Socede. Niente di straordinario, ovviamente, si trattava di animali non difesi, anche perché nella zona con gli orsi non dovevano farci i conti prima che la Provincia si facesse scappareM49 dal Casteller, dopo averlo catturato in Val Rendena, dall'altra parte del Trentino.
M49, dunque, sta facendo quello che farebbe un qualsiasi orso. Ci troviamo, tra l'altro, in autunno e con l'avvicinarsi dell'inverno i plantigradi nelle fasi che precedono il letargo hanno la cosiddetta “iperfagia”. Devono fare scorta di grasso che gli permetterà di superare l'inverno e quindi si trovano in una fase di alimentazione frenetica durante la quale mangiano insetti, frutta e, all'occorrenza, se se ne presenta l'occasione, anche qualche animale selvatico o domestico.
Negli scorsi giorni agricoltori e allevatori della zona sono stati allertati dai forestali di prestare maggiore attenzione e intanto sembra che siano state riposizionate anche le trappole tubo per riprovare a catturare Papillon. D'altronde il ''mandato di cattura'' è sempre operativo e a tre mesi di distanza dalla grande fuga continua a valere.