Rispondendo a un’interrogazione di Michele Dallapiccola, consigliere provinciale del Patt l’assessora Giulia Zanotelli precisa oggi che “le decisioni relative alle modalità di trasporto dell’orso M49 in occasione della sua cattura sono state assunte, come dev’essere, in piena autonomia da parte del personale tecnico incaricato, senza ingerenza alcuna da parte della Giunta provinciale”.
Dallapiccola aveva chiesto in particolare di chi era stata la decisione di trasportare M49 senza utilizzo di sedazione.
“Ogni allevatore sa per esperienza – osservava il consigliere – che un animale prelevato dallo stato brado quando non addirittura selvatico, forza con ogni sua capacità fisica, ogni ostacolo gli si pari davanti financo a lesionarsi pur di fuggire. La letteratura scientifica – proseguiva Dallapiccola – riporta numerosi casi legati all’uso delle tagliole dove i poveri animali catturati arrivano ad auto-amputarsi gli arti imprigionati pur di guadagnare la libertà“.
Concludeva perciò l’ex assessore ed esponente del Patt: “Non sorprenderebbe dunque il comportamento di M49 che, carico di adrenalina generata da un viaggio dentro alla trappola a tubo, per lui autentico incubo, si sarebbe ritrovato in una condizione di sensibilità nocicettiva pressoché azzerata e dunque avrebbe trovato la forza di arrampicarsi noncurante del dolore procurato dalle scariche elettriche”.
Insomma, dopo quella che Dallapiccola definiva “incresciosa fuga dell’orso M49“, appare ragionevole pensare che l’ambientamento nella nuova dimora avrebbe potuto conoscere esito diverso qualora fosse stato gradatamente avviato come non può essere che da un animale sedato.
Per questo con la sua interrogazione Dallapiccola aveva chiesto “se la giunta provinciale ha in qualche modo influenzato le decisioni dei professionisti che si sono dedicati alla cattura dell’animale, che per conoscenza personale so essere assolutamente in possesso delle nozioni in premessa riportate”.