martedì 23 luglio 2019

FONDI: I CINGHIALI NEL MIRINO DEI BRACCONIERI.

Fondi – “Le grandi trappole in metallo per la cattura dei cinghiali scoperte dai Carabinieri Forestali nei pressi di Fondi, rappresentano il secondo caso di bracconaggio di questo tipo, in poco più di un mese”. Lo dichiara il Cabs, l’associazione di volontari specializzati in antibracconaggio, dopo il rinvenimento di trappole a “ghigliottina“. “Il 12 giugno 2019 – afferma l’Associazione – un’altra grande trappola era stata rinvenuta nello stesso comprensorio, ossia quello del Parco Regionale Naturale dei Monti Aurunci.  Ad intervenire, anche quella volta, i Carabinieri Forestali”.
Il Cabs esprime la propria soddisfazione per il fatto che in entrambi i casi sono stati denunciati i presunti responsabili – continuano dal Cabs – ma contemporaneamente non può non rilevare come tali usi, vietati dalla legge venatoria, sono molto diffusi nell’intero territorio nazionale.
Sono gli stessi ritrovamenti operati dai Carabinieri Forestali a mettere in evidenza la specializzazione che vi è dietro la costruzione di tali trappole. In metallo, di grandi dimensioni e con un sistema di chiusura a scatto che di certo richiede una notevole maestria e competenza.
Evidentemente chi li costruisce – conclude – deve potere contare su una richiesta adeguata”.
Trappole a scatto, cappi, sistemi complessi di cattura e tortura sono ampiamente diffusi nel panorama della caccia illegale italiana. Purtroppo, come rileva il Cabs, le sanzioni non sono adeguate e non servono a scoraggiare l’attività illegale di bracconaggio.