Non ci sono parole, il gatto ucciso da un bidello nella scuola di Gioia Tauro non sarebbe stato ucciso, ma stando alle dichiarazioni del legale del bidello stesso si sarebbe di fatto suicidato da solo. Ecco uno stralcio della fantomatica ricostruzione fatta dal legale del bidello e pubblicata dalla Gazzetta del sud edizione di Reggio Calabria: "perché - si evidenzia - contrariamente a quanto all’esterno trapelato, non ha usato alcuna violenza nei confronti del felino, men che meno all’interno del cortile della scuola davanti ai bambini che giocavano. Il gatto è purtroppo deceduto a seguito delle ferite riportate nei diversi giorni in cui è rimasto chiuso all’interno della palestra dove ha cercato in ogni modo di guadagnarsi l’uscita sbattendo violentemente contro pareti e finestre fino a perdere totalmente il senso dell’orientamento culminato con il suo definitivo e tragico sfinimento. Il collaboratore scolastico non ha usato verso il felino alcun tipo di violenza, che non aveva neppure ragione di esistere, posto che il suo unico intento era solamente quello di aiutarlo a riacquistare la libertà perduta in modo del tutto sfortunato e occasionale”. Siamo ovviamente di fronte a una ricostruzione che va oltre la fantasia. Il commento del presidente di AIDAA LORENZO CROCE è il seguente: "mi pare evidente che qui siamo oltre la fantasia, e che queste dichiarazioni altre non sono che delle forzature della difesa per cercare di salvare il suo assistito, il gatto non si è certo suicidato, ma è stato ucciso a bastonate e quel signore dovrà risponderne davanti alla giustizia senza alcuna scorciatoia ne sconto".