MILANO Il Consiglio dei Ministri ha bocciato la recentissima riforma sui servizi funerari e cimiteriali, quella che consente anche di tumulare gli animali d’affezione nello stesso loculo del defunto o nella tomba di famiglia, e subito arriva la reazione della giunta di Regione Lombardia. «È gravissimo che il Governo abbia voluto impugnare la nostra legge sui servizi funerari e cimiteriali. Una legge che risponde a esigenze reali segnalate dai cittadini a tutela della trasparenza e della legalità. Così si penalizza una Regione come la nostra che ha la forza, la capacità e il coraggio di innovare» ha afferma in una nota l’assessore al Welfare della Regione Lombardia Giulio Gallera, commentando la decisione del governo di impugnare davanti alla Corte Costituzionale la legge 4/2019 della Lombardia. «Ci costituiremo certamente davanti alla Suprema Corte – aggiunge l’assessore – nella certezza di far prevalere le nostre determinazioni così come è accaduto sul tema degli specializzandi. La visione centralista di chi ha redatto l’impugnativa rischia di impedire di fatto alla Lombardia di normare in modo significativo proprio gli aspetti più delicati che riguardano la morte di una persona e tutte le attività ad essa strettamente connesse». In relazione al testo dell’impugnativa, l’assessore al Welfare specifica che «l’ampliamento delle competenze degli ufficiali di Stato civile risponde a una esigenza segnalata a più riprese dai territori. Le case funerarie, contestate dal Governo – prosegue Gallera – sono già una realtà ovunque e la nostra legge ha voluto regolamentarne le funzioni a tutela dei cittadini. La definizione dei Centri Servizi garantisce la concorrenza e si basa su criteri di legalità e trasparenza. La stessa sepoltura degli animali – spiega poi l’assessore – a seguito della cremazione e nel rispetto di normative specifiche, rappresenta la risposta a innumerevoli segnalazioni e richieste. I nostri uffici stanno già analizzando le contestazioni e preparando il contro ricorso – conclude l’assessore al Welfare – per ribadire la correttezza dell’impostazione di una legge innovativa e coraggiosa».