lunedì 4 febbraio 2019

ANCORA CANI MORTI AVVELENATI IN SARDEGNA

A Selargius, Pirri ma anche a Quartu Sant’Elena sono sempre più numerosi i casi di avvelenamento di animali domestici. Si susseguono giorno dopo giorno gli appelli e le denunce di persone che trovano i loro amici a quattro zampe agonizzanti o già privi di vita a causa di esche avvelenate disposte all’interno dei loro cortili. L’ultimo caso si registra a Selargius, zona Borgata.
Un boccone mortale imbottito con chiodi e veleno per topi non ha lasciato scampo a un cane che ha ingerito, nel giardino di casa, l’esca mortale. “So cosa vuol dire è successo pure a me”. “Pure a noi due settimane fa, ma per fortuna siamo riusciti ad intervenire in tempo. Non c’erano i chiodi però per fortuna. Certo è che chi l’ha fatto voleva proprio raggiungere il suo obiettivo” commentano alcuni cittadini. Un reato penale, per chi commette atti così vili come l’uccisione di animali domestici e non, che viene punito, qualora il colpevole fosse individuato, con una condanna.

Il codice penale (art. 544-bis) infatti, per l’uccisione, per crudeltà o senza necessità, di un animale, come spargere polpette avvelenate allo scopo di uccidere animali, prevede la reclusione da quattro mesi a due anni. I danni morali che il proprietario dell’animale subisce sono ingenti e forse incalcolabili. L’affetto per “l’amico” perduto e la violazione della propria proprietà, difficilmente possono essere accettati.