Alla liberazione, effettuata dai volontari del CABS e del CRAS di Messina, hanno presenziato i Carabinieri Forestali del Comando Stazione di Reggio Calabria, presenti anche al momento del ritrovamento, avvenuto ai primi di maggio.
Il laccio era stato posizionato in una proprietà privata nei pressi di un’abitazione rurale. Era stato fissato con un grosso morsetto metallico ad una recinzione posta proprio di fronte all’abitazione, dunque era visibilissimo.
Il Tasso è una specie protetta dalla legge 157/92 che ne vieta l’uccisione o la cattura, così come vieta l’uso di strumenti particolarmente efferati e non selettivi come i lacci e le trappole.
La zona dov’è avvenuta la cattura sarà costantemente monitorata per evitare che si ripetano attività dannose per la fauna selvatica. I controlli saranno poi intensificati con l’inizio della stagione venatoria, quanto l’area è solitamente interessata da attività di bracconaggio ai danni di uccelli in migrazione autunnale, in particolare quaglie, attirate con l’uso di richiami elettroacustici vietati.