Roma, 19 febbraio 2019 - E' il primo passo verso la possibilità di far crescere organi umani negli animali. Questo, almeno, pensano i ricercatori che lo hanno creato. Il primo embrione ibrido uomo-pecora è 'nato' in un laboratorio americano. L'annuncio arriva dagli scienziati dell'università della California Davis al meeting della American Association for the Advancement of Science di Austin, in Texas. Un anno fa circa era stato realizzato un embrione di uomo e maiale dallo stesso gruppo di ricerca, dove le cellule umane erano una su 100.000. La scoperta potrebbe rappresentare una svolta epocale sul tema della donazione di organi. Secondo i ricercatori, il primo 'trapianto' da animale a uomo potrebbe avvenire già nel giro di "5 o 10 anni".
LA TECNICA - L'ibrido è stato ottenuto introducendo cellule staminali adulte 'riprogrammate' nell'embrione di pecora, che poi è stato lasciato crescere per 28 giorni, il massimo per cui l'esperimento aveva ottenuto l'autorizzazione, di cui 21 nell'utero di un animale.
Nel periodo le cellule umane si sono riprodotte, spiega Pablo Ross, uno degli autori, anche se per arrivare alla possibilità di avere un intero organo serve un rapporto di uno a 100. Nella stessa presentazione i ricercatori hanno spiegato di essere riusciti ad ottenere embrioni di pecora e maiale privi del pancreas grazie alla tecnica Crispr di 'copia e incolla' del Dna, un passo ulteriore per far 'ospitare' agli animali gli organi umani.
"Anche se c'è molto da lavorare - sottolinea il ricercatore - gli organi prodotti in queste chimere interspecie potrebbero un giorno costituire un modo per soddisfare la domanda di organi, trapiantando ad esempio un pancreas ibridizzato in un paziente".
I VANTAGGI - Un anno fa, si è scritto sopra, l'esperimento era riuscito con un maiale. Ma le pecore, spiega Ross al Guardian, hanno diversi vantaggi. Come il maiale ha organi di dimensioni simili a quelli umani, ma richiede solo 4 embrioni, e non 50, per far iniziare una gravidanza.
Tra le implicazioni dell'esperimento, anche una speranza per la cura deldiabete di tipo 1. La nuova frontiera potrebbe infatti portare alla produzione di pancreas sani, in grado di regolare il livello di zuccheri nel sangue.
FONTE IL GIORNO.IT