CAGLIARI (19 DICEMBRE 2017) - Del fenomeno del randagismo canino in Sardegna si parla sempre poco anche se tutti sappiamo che l'Isola è stabilmente nella top five delle regioni con il maggiore numero di randagi (il ministero della salute qualche anno fa ne stimava circa 60.000 sul totale di circa 560.000 randagi liberi nel territorio nazionale) e purtroppo dalle ultime stime il dato è purtroppo cresciuto. Stiamo parlando di randagi che vivono liberi tra le montagne o ai margini di paesi e cittadine dell'interno della regione. Secondo gli ultimi dati stimati dalle associazioni infatti la Sardegna si pone dopo Sicilia e Puglia e insieme alla Calabria al terzo posto delle regioni con il maggior numero di cani randagi (circa 66.000) e il fenomeno purtroppo non tende a regredire, infatti secondo gli ultimi aggiornamenti sono in aumento i cuccioli, specialmente di maremmani e simil maremmani in quanto spesso cucciolate intere vengono abbandonate dai pastori e questi ovviamente molto presto si mescolano con i randagi esistenti. "E' un fenomeno forse meno conosciuto che altrove- ci dice Lorenzo Croce presidente di AIDAA- perchè qui a differenza di altre zone non si assistono a calate di centinaia di cani nei paesi in quanto vivono spesso in branchi nell'interno ma ciò non toglie che serve una severa politica delle sterilizzazioni e una forte politica di controllo degli abbandoni specialmente da parte dei pastori dei cuccioli".
molti i cuccioli simil maremmani abbandonati interi che si trasformano poi in randagioni |