Per il coordinamento regionale della vigilanza L.I.P.U., la stagione venatoria 2016/2017 in Calabria si è chiusa ancora una volta con gravi fatti di bracconaggio, svelati ancora una volta grazie al lavoro della Polizia Provinciale di Cosenza. Le ultime settimane di gennaio, infatti, nelle campagne del cosentino, i poliziotti della Polizia Provinciale in servizio presso il Distaccamento di San Giovanni in Fiore, notoriamente specializzati nel contrasto ai reati contro la fauna selvatica e gli animali, a seguito di un’articolata operazione antibracconaggio, fermavano in due distinte azioni, quattro soggetti, sorpresi dopo aver abbattuto numerosi volatili protetti. Nel dettaglio, gli agenti della Polizia Provinciale, focalizzavano la loro attenzione su tre uomini, di cui due residenti nella regione Toscana; dopo un minuzioso controllo, avendo scrutato sul terreno circostante dei bossoli e delle sospette piume di volatili, scoprivano che nel bagagliaio di un veicolo poco distante, vi erano già abbattuti, un esemplare di Verzellino (Serinus serinus), specie particolarmente protetta dalla Convenzione Internazionale di Berna, sette fringuelli (Fringilla coelebs) anch’essa specie protetta poiché non inserita nell’elenco delle specie cacciabili ai sensi dell’art. 18 della L. n. 157/1992 e due merli (Turdus merula), specie non cacciabile oltre il 31 dicembre. Un altro soggetto, in seguito ad un diverso intervento, veniva invece fermato mentre abbatteva dei fringuelli, specie per come già ribadito non cacciabile. Per i quattro è scattato inevitabilmente il sequestro di armi, munizioni e fauna selvatica illecitamente abbattuta, con la denuncia a piede libero alla procura.