Tortora (5 gennaio 2017) - La vicenda della morte del gatto di Tortora assume ora una rilevanza penale infatti l'Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente ha deciso di inoltrare un esposto alla procura della repubblica di Paola competente per territorio per i reati di cui all'articolo 544 bis del codice penale (maltrattamento grave causante la morte dell'animale) corredato di indicazioni e testimonianze orali e scritte raccolte in questi giorni. Secondo quanto raccolto dai responsabili di AIDAA i responsabili dello scempio del gatto di Tortora massacrato con i petardi, sarebbero un gruppo di ragazzini in età compresa tra i tredici e i quindici anni, ma vista la presenza in zona di bocconi avvelenati non si esclude che il gatto possa essere stato precedentemente avvelenato e solo dopo ucciso e martoriato con i petardi. "Dalle fotografie appare piuttosto difficile credere come sostengono alcune testimonianze che il gatto fosse morto già da quattro giorni e che i ragazzini lo hanno trasportato con l'ausilio di un bastone in piazza e li abbiano fatto scempio del corpo del micio con l'ausilio di petardi- ci dice Lorenzo Croce presidente di AIDAA- ma al fine di evitare qualsiasi fraintendimento noi presentiamo ufficialmente richiesta di esame autoptico sul corpo del micio in modo da togliere qualsivoglia fraintendimento sulle cause della morte e sulle responsabilità dei ragazzini stessi". Ovviamente l'esame in teoria dovrebbe essere stato già disposto d'ufficio come sottolinea la propresidente di AIDAA Antonella Brunetti responsabile nazionale del settore gatti dell'associazione :"Il reato compiuto è evidentemente riferibile all'articolo 544 del codice penale che è procedibile d'ufficio, quindi l'esame sul corpo del gatto dovrebbe essere stato richiesto dalla stessa autorità procedente all'istituto di zooprofilassi di riferimento, comunque- conclude Brunetti- noi vogliamo chiarire le responsabilità sia sulle cause della morte che sullo scempio fatto ai danni di questo gatto, andando fino in fondo".