ricevo da Emanuele Longo e volentieri pubblico una notizia drammatica, in CALABRIA grazie ad una decisione del MINISTERO SI BRUCIANO LE ARNIE CON DENTRO LE API.
Ieri 11 dicembre si è svolto un uteriore convegno ove è stato deciso dal Ministero della Salute e dalla Federazione Apicoltori Italiani che i roghi proseguiranno fino a primavera, visto i risultati positivi....
Per il momento sono stati bruciate 3000 arnie con un danno economico che supera 1 milione di euro, e che il prossimo anno si rifletterà sull'agricoltura e la mancata impollinazione dei frutteti (in particolare agrumeti)
I roghi come già detto includono materiale plastico e sono inutili poiché al momento del rogo stesso una buona parte delle api, essendo insetti volanti come questo parassita (ricordo che si chiama Aethina Tumida, o piccolo coleottero degli alveari o Small Hive Beetle) non appena il fuoco spacca le arnie, questi si danno alla fuga come si vede nella foto.
Inoltre Chi ha emesso il decreto o l'ordinanza di bruciare le arnie, si è rifatto sicuramente ad un decreto di polizia veterinaria del 1954, che lo regolamenta (DPR 8 febbraio 1954 n. 320) dove l'aethina tumida viene inserita nel decreto legge con provvedimenti che la paragonano ad altre malattie. Altri regolamenti in merito sono la direttiva 92/65/CEE, ma riguardano il commercio di materiale apistico e di api e consimili. Ora nel 1954 l'aethina non era conosciuta nella sua biologia, ne si conoscevano i mezzi per combatterla perché assente. Ora a distanza di 50anni chi doveva applicare i provvedimenti di polizia veterianaria, avrebbe dovuto per lo meno informarsi su nuovi metodi per combattere l'insetto (cum granum salis) e poi decidere di conseguenza. Invece sembra, che così facendo, il "responsabile" o "irresponsabile" del provvedimento si sia voluto levare di responsabilità, fregandosene degli eventuali danni apporati agli apicoltori e all'ambiente. Solita cieca burocrazia. Infatti, non solo l'aethina non è stata debellata dall'areale dove è stata notata per la prima volta, ma si è diffusa. Basta questo a mettere in dubbio il sistema adottato. Sempre per quanto riguarda poi il DPR dell 8 febbraio 1954 questo recita testualmente: Articolo 155:
A complemento dei provvedimenti indicati nel precedente articolo, nei casi di peste
europea o americana può essere ordinata la distruzione delle famiglie delle arnie infette.
Le api così uccise nonché i favi ed i bugni villici che hanno contenuto covate o resti di
larve devono essere bruciati, i favi privi di covata fusi, le arnie e gli attrezzi disinfettati.
Il terreno circostante deve essere vangato o disinfettato.
Se la malattia è allo stadio iniziale possono essere consentiti opportuni trattamenti
curativi. L'apiario trattato deve essere tenuto in osservazione e sottoposto ad esami di
controllo sino a risanamento accertato.
Articolo 156
Le norme stabilite per le pesti apiarie valgono, in quanto applicabili, per la nosemiasi e per
l'acariasi. Gli apiari infetti o sospetti possono essere sottoposti ad opportuni trattamenti
curativi.
Dunque parla di bruciare i favi, "i bugni villici" et cetra et cetra, non le arnie che vanno disinfettate (come recita testualmente il decreto) e non penso che un OM possa contraddire un decreto del presidente della repubblica (...se mai vi si deve conformare) infatti non ha senso secondo il decreto bruciare le arnie, ora siccome si parla pure di acariosi, non so se quando la varroa (essendo un acaro) ha infestato il nostro paese sono stati presi provvedimenti simili (bruciare tutto) saremmo stati veramente alla catastrofe. Comunque ad ulteriore informazione la decisione di "bruciare tutto" e lavarsene le mani con evidente incompetenza è contenuta in Ordinanza Ministeriale a firma della dott.ssa Geatana Ferri (OM del 20 Aprile 2004). Secondo me (e penso che una buona interpretazione della legge da me citata, non possa che confermare) ci sono tutti i presupposti per un azione legale contro il ministero e l'OM a firma della dott.ssa Ferri, per la distruzione delle arnie, che possono benissimo essere disinfettate. Se si disinfettano quelle colpite da peste americana e simili che penso siano dovute a batteri o virus, immaginarsi quelle infestate da uova di insetti molto più facili da debellare come appunto Aethina Tumida che è un insetto come l'ape mellifera.