Grazie all’intervento tempestivo di 29 membri del Senato Rumeno, la legge sullo sterminio dei cani randagi è stata momentaneamente sospesa. L’appello indirizzato alla Corte Costituzionale ha sortito effetto positivo e il ricorso ha permesso di bloccare le pratiche già in atto da qualche giorno. Secondo la richiesta dei 29 politici, appartenenti a schieramenti diversi, la legge sarebbe molto diversa da quella discussa in precedenza in Senato.
La Corte Costituzionale ha rimandato al 25 settembre l’analisi e la discussione del ricorso, nel mentre ogni pratica di accalappiamento e soppressione verrà bandita. Un vero colpo di scena dopo periodi alterni di violenze, avvelenamenti e soppressioni indiscriminate sottolineati a più riprese da molte associazioni animaliste. Il disegno di legge contestato prevedeva solo 14 giorni di canile per irandagi che, se non reclamati o adottati, avrebbero concluso la loro esistenza tramite eutanasia.