martedì 21 agosto 2012

200.000 ANIMALI TORTURATI NELLE UNIVERSITA' ITALIANE

NELLE UNIVERSITA' ITALIANE SI TORTURANO LEGALMENTE 200.000 ANIMALI L'ANNO


Roma (21 Agosto 2012) I numeri della vivisezione in Italia sono noti, li ha diffusi nientemeno che la Gazzetta ufficiale numero 53 del 5 marzo 2011 dove si dice testualmente che sono circa 680.000 gli animali che ogni anno entrano nei laboratori di sperimentazione e vivisezione e di questi meno di un terzo sono sperimentati a scopo farmaceutico, medico e veterinario, le altre sono sperimentazioni di altra nature, torture spesso gratuite, sofferenza inflitta agli animali senza alcuna motivazione. Quello che pochi sanno è che un terzo di questi vengono torturati legalmente nelle università italiane. oltre 200.000 animalI entrano nei laboratori universitari o delle cliniche universitarie, e di loro ben pochi rivedono la luce del sole. Le sedi universitarie in cui si sperimenta ai sensi dei decreti del 2008 e 2009 sono Torino, Milano, Brescia, Pavia, Genova, Trieste, Udine, Ancona, Camerino, Verona, Padova,Piacenza, Parma,Cremona, Modena, Bologna, Ferrara,Siena, Firenze, Perugia,Roma, Istituto superiore sanità Roma, L'Aquila, Chieti, Napoli,Caserta,Bari, Reggio Calabria, Arcavata di Rende, Roccelletta di Borgia, Palermo, Catania, Cagliari e Sassari. In queste università, cosi come negli istituti di zooprofilassi ed altri enti pubblici si sperimenta su queste razze: capra, gatto,maiali, scimmie, cane, furetto, topo, coniglio, ratti, scimmie del vecchio e del nuovo mondo, pesci, cavie, hamster, uccelli di varie specie, roditori di varie specie.

"Ci pare doveroso rendere pubblico che la sperimentazione contro gli animali in Italia non si esaurisce, purtroppo, con la chiusura di Green Hill, ma che purtroppo luoghi pubblici quali le università e gli istituti di ricerca nazionale sono implicati in queste torture a volte davvero inutili- ci dice Lorenzo Croce presidente nazionale di AIDAA- del resto basta collegarsi con il nostro blog come stanno facendo gia centinaia di persone per conoscere il lungo elenco delle aziende pubbliche, private e delle università che sperimentano sugli animali per rendersi conto che molta parte di questa sperimentazione non rientra in quella famaceutica, medica e veterinaria, ma che spesso è a uso e consumo dei baroni della medicina e dell'università che usano questi esperimenti per pubblicare inutili libri che servono però ad aumentare il loro prestigio e i loro guadagni".