VIVISEZIONE: LA PRESA PER IL CULO E' SERVITA
A febbraio un incontro in pompa magna tra il presidente della regione Lombardia Roberto Formigoni e l'onorevole Vittoria Michela Brambilla annunciava che in regione Lombardia sarebbe stata presentata ed approvata in tempi brevissimi una legge regionale che permetteva la chiusura di Green Hill, AIDAA insieme a pochi altri denunciò da subito che si trattava solo di una mossa propagandistica in quanto la proposta di legge registrata con il numero 145/2012 non prevedeva nessuna chiusura di Green Hill ne tantomeno di Harlan ma prevedeva solo una multa da 50.000 a 150.000 euro per chi allevava animali destinati alla vivisezione in Lombardia. Inoltre la stessa proposta di legge sosteneva in premessa che: "la sperimentazione animale è ancora indispensabile": Davanti a questa proposta di legge le grandi associazioni animaliste esultarono dichiarando di aver dato un colpo mortale alla vivisezione grazie sopratutto all'onorevole Michela Vittoria Brambilla che nel frattempo dava vita ad un coordinamento tra le stesse associazioni e predicava su tutte le televisioni nazionali che la chiusura di Green Hill e la salvezza dellle scimmie di Harlan erano dietro l'angolo grazie al suo tempestivo intervento.
Noi da sempre abbiamo avuto una posizione molto critica rispetto a queste "enunciazioni", ora apprendiamo che la situazione è modificata radicalmente e che domani dovrebbe iniziare in regione una discussione di un progetto di legge sulla vivisezione "all'acqua di rose" che non prevede più la chiusura di Green Hill e leggiamo giustamente ( e noi diciamo finalmente) che tutte le associazioni che si erano schierate entusiasticamente a favore della proposta di legge 145/2012 ora si stracciano le vesti e accusano Formigoni ed il consigliere regionale del Pdl Puricelli (firmatario delle proposte di legge) di aver fatto vergognosamente marcia indietro, tutto questo mentre in Senato non è assolutamente chiaro cosa succederà nelle votazioni dell'articolo 14 (che contiene il testo dell'emendamento per la chiusura di Green Hill) in merito alle iniziative messe in atto a correzione della legge europea sulla Vivisezione.
La gravità di questo fatto non sta tanto nella marcia indietro (che in realtà non c'è stata in quanto la proposta di legge della regione Lombardia non ha mai previsto la chiusura di Green Hill) quanto nel momento in cui questa avviene, e cioè a pochi giorni dalla votazione in Senato. La regione Lombardia (regione dove esiste il maggior numero di stabulari, laboratori e allevamenti di animali destinati alla vivisezione) recependo una legge che di fatto viene svuotata dai contenuti minimi che erano presenti nella proposta di legge 154/2012 dà un segnale politico negativo fortissimo al Senato in senso di mantenimento dello status quo e questo in barba gli impegni assunti e alle migliaia di persone che protestano contro la vivisezione.
Ora ascolteremo gli strali della Brambilla o di qualche altro solone della politica che cercherà di modificare in corsa le cose.
La verità è che sulla vivisezione la presa per il culo è stata servita su un piatto d'argento proprio da chi ci aveva illusoriamente fatto vedere altre possibilità, ma la partita non è affatto ne persa ne chiusa. Noi lotteremo sempre per dire NO alla vivisezione ed alla sperimentazione animali, forse da soli, fuori dal coro delle grandi associazioni ma con una coerenza che in questo caso ci deve essere riconosciuta.
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