COMUNICATO
EQUIVITA - LEAL
25.5.12
25.5.12
Direttiva
sulla vivisezione: la partita si riapre
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Due
anni dopo la scandalosa approvazione della Direttiva 2010/63/UE sulla
sperimentazione animale, i cittadini europei possono finalmente dire in forma
istituzionale
NO
questa legge non la vogliamo!
E
chiedere alla Commissione europea di riscriverla.
Ce lo consente il
Ce lo consente il
Diritto
d’iniziativa dei cittadini europei,
grazie
al quale i cittadini possono prendere direttamente parte all’elaborazione delle
politiche dell’UE, invitando la Commissione a presentare una proposta
legislativa.
Il
19 aprile scorso è stato depositato presso il registro della Commissione europea
il testo dell'iniziativa
“Stop vivisection”
La
Commissione ha due mesi di tempo per registrarla ufficialmente, dopodiché potrà
prendere il via la raccolta delle
firme sia online sia su carta.
Per raggiungere l'obiettivo ci vogliono almeno 1 milione di firme valide raccolte in almeno sette Paesi dell'UE.
Per raggiungere l'obiettivo ci vogliono almeno 1 milione di firme valide raccolte in almeno sette Paesi dell'UE.
Per
sapere come è composto il Comitato che ha promosso l'iniziativa (per l’Italia ne
fanno parte il Comitato scientifico EQUIVITA e l’associazione LEAL-Lega
antivivisezionista), chi ne sono i Garanti e che cosa puoi fare tu, vai al sito
www.stopvivisection.eu.Per
avere tutti gli aggiornamenti del caso e sapere quando prenderà il via la
campagna firme, iscriviti alla newsletter del sito.
Testo
di
“STOP VIVISECTION”:
"L’articolo
13 del Trattato sul Funzionamento dell'Unione europea stabilisce che 'l'Unione e
gli Stati membri tengono pienamente conto delle esigenze e del benessere degli
animali in quanto esseri senzienti'. Questo riconoscimento ufficiale porta in sé
l'obbligo morale di rispettare i diritti fondamentali degli animali, che devono
pertanto essere riconosciuti come una priorità dall'Unione europea e dai suoi
Stati membri, e tutelati attraverso un coerente quadro legislativo comunitario.
Da questo punto di vista, la sperimentazione animale (o
vivisezione) è senza alcun dubbio una pratica inaccettabile, in quanto impone
illimitato dolore e sofferenza a esseri senzienti e senza difesa.
Alle
ragioni dell’etica (condivise, nel sondaggio della Commissione Ue del 2006,
dall’86% dei cittadini europei), si aggiunge l’appello sempre più stringente del
mondo della scienza che afferma che il “modello animale”, non predittivo per
l’uomo, è privo di valore scientifico; infatti non esiste prova statistica
che ne dimostri l'efficienza e l’affidabilità. Per tale ragione la pratica della
sperimentazione animale rappresenta:
- un pericolo per la salute umana e per l’ambiente;
- un freno allo sviluppo dei nuovi metodi di ricerca biomedica fondati sulle straordinarie acquisizioni scientifiche del nostro tempo;
- un ostacolo alla possibilità di attingere alle risposte ben più affidabili, esaurienti, veloci ed economiche, forniteci dalle nuove tecnologie pertinenti per l’uomo.
Comitato Scientifico EQUIVITA LEAL Lega Antivivisezionistawww.equivita.it