A TORINO AUMENTANO LE SEGNALAZIONI DI “CANI ACCATTONI” – 600 SEGNALAZIONI IN OTTOBRE
Torino (29 ottobre 2011) Il fenomeno dell’accattonaggio con i cani è in forte aumento a Torino. Stando alle segnalazioni che giungono copiose in questi giorni al telefono amico dell’AIDAA (3926552051) la maggiore concentrazione di persone dedite alla raccolta dell’elemosina con il cane al seguito sono si trova nella zona di Porta Nuova. Ogni giorno sono almeno una trentina le segnalazioni che giungono al telefono amico dell’associazione animalista, che lunedì invierà una lettera al comando della polilzia locale del capoluogo Piemontese per chiedere un incontro al fine di individuare una soluzione che permetta di bloccare questo fenomeno che frutta mediamente dai 3 ai 5.000 euro al mese per ogni accattone. Ovviamente la problematica che si evince da un numero cosi alto di segnalazioni provenienti nel 70% dalla zona di Porta Nuova è a detta di AIDAA quella del maltrattamento dei cani utilizzati per questo tipo di accattonaggio che sono costretti in alcuni casi per otto-dieci ore a rimanere accovacciati vicino all’accattone posizione questa che contrasta con la stessa natura del cane e che a parere degli animalisti configura il reato di maltrattamento di animale specificatamente rispetto a quanto contenuto nell’articolo 544 bis del codice penale, reato che se riconosciuto dal giudice viene punito con la reclusione. Sempre in questa impennata di segnalazioni va ricordato anche il fenomeno della vendita sottobanco dei cuccioli di cane, fenomeno questo di cui parlano ben una ventina delle seicento segnalazioni pervenute nel solo mese di ottobre, rispetto alle 240 del mese di settembre. “Sappiamo quali sono i problemi legati all’azione delle forze dell’ordine in casi come questi- ci dice Lorenzo Croce presidente nazionale AIDAA- e sappiamo anche che molto spesso risulta difficile provare un vero e proprio maltrattamento se sul posto non è presente un veterinario che lo certifichi, ma l’aumento di queste segnalazioni che sono più che raddoppiate rispetto al mese scorso, ci fa suonare un campanello d’allarme, cosi come ci preoccupa la concentrazione di queste segnalazioni che provengono quasi tutte da una zona unica della città. Non possiamo in questo caso parlare di racket delle eleomosine o di fattori simili in quanto non ne abbiamo la certezza, ma un’idea ce la siamo fatta. Per questo- conclude Croce- in spirito di fattiva collaborazione nei prossimi giorni chiederemo un incontro con i vertici della Polizia Locale della città di Torino per poter discutere del fenomeno e delle implicazioni che per quanto ci riguarda sono solo ed esclusivamente legate ad eventuali reati di maltrattamento o vendita illegale dei cani usati per l’accattonaggio”.