AVEZZANO (1 SETTEMBRE 2025) Sono passati due anni dalla morte di Amarena ammazzata a fucilate nella notte del 31 agosto 2023 da Andrea Leombruni. Solo a giugno dello scorso anno si sono chiuse le indagini e dopo un primo rinvio finalmente davanti al tribunale di Avezzano si è aperto il processo per l'uccisione dell'orsa marsicana pù famosa del parco d'Abruzzo,Lazio e Molise. Il processo riprenderà il 26 settembre prossimo. La domanda è quanto arriverà la sentenza di primo grado? E non è una domanda retorica in quanto seppur prorogato il rischio che il tribunale di Avezzano dove si svolge il processo Amarena chiuda prima della scadenza della proroga prevista per il 2017 è dietro l'angolo per carenza di personale, e questo vuol dire innazitutto udienze dilatate nel tempo con il rischio in caso di chiusura anticipata del tribunale di trasferi ento del processo a l'Aquila con tutte cio che ne consegue. "Appare ovvio che la difesa come è nel suo interesse cerchi di dilatare il piu possibile i tempi del giudizio- scrive l'Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente- ma la domanda che ci facciamo è se dopo due anni dall'uccisione di Amarena e dopo solo due udienze del processo è se questa orsa ammazzata a sangue freddo colpita alle spalle dal Leombruni mentre si stava allontanando avrà mai giustizia? Qualche dubbio ci viene visti i tempi larghi di questo processo e degli eventuali altri gradi di giudizio. Intanto altri orsi sono morti nel parco di Abruzzo e anche per loro non è detto che ci sarà giustizia. Ben vengno le leggi che hanno incrementato le pene- conclude il comunicato animalista- ma è chiaro che se non sono accompagnate da un potenziamento delle attività investigative che portino all'individuazione dei responsabili e se non vi sono degli snellimenti nelle procedure e nei tempi processuali, il rischio che queste leggi da sole è dietro l'angolo e non vorremmo che il caso Amarena sia un esempio di quanto sosteniamo".