mercoledì 9 aprile 2014

A PASQUA AGNELLO A TAVOLA? NO GRAZIE

RICEVIAMO DALLA RESPONSABILE AIDAA messina CETTY  TRIPOLI UN IMPORTANTE RACCONTO STORICO CHE RIGUARDA L'USO DELL'AGNELLO NEL PRANZO PASQUALE E NELLA TRADIZIONE RELIGIOSA DAL QUALE SI EVINCE CHE NEI PRIMI ANNI DEL CRISTIANESIMO NESSUNO SI CIBAVA DI AGNELLO.


A Pasqua agnello a tavola? No Grazie
Nella tradizione cristiana non si mangiavano gli agnelli.


L’agnello nella tradizione cristiana simboleggia la vittima innocente cioè Cristo che col suo sacrificio, una volta per tutte, libera il mondo dal peccato e dal male.

Nella tradizione ebraica esisteva una pratica religiosa che si compiva periodicamente e che aveva il compito di liberare gli uomini dalle proprie colpe. Si trattava di un rituale proprio delle civiltà agricole antiche. Questo rito consisteva nello scacciare dal luogo in cui viveva la comunità un animale sul quale , attraverso una cerimonia pubblica, veniva trasferito simbolicamente tutto il male compiuto durante l’anno dai membri della comunità stessa. Costretto a stare da solo nel deserto, quell’animale sarebbe morto (senza essere materialmente ucciso da nessuno)facendo morire con sé stesso tutto il male commesso da ognuna delle persone della comunità, che ne sarebbero state liberate. Quell’animale nella tradizione ebraica era un capro , il capro espiatorio.

Cristo è il particolare capro espiatorio che assume su di sé il peccato degli uomini. E’ come un agnello, in uno stato di innocenza e di purezza assoluta, capace di prendere su di sè tutto il male del mondo perché non ne ha di proprio.
Ecco perché nel rito cristiano che fa memoria del sacrificio di Cristo si presenta l’ostia (cioè la vittima) dicendo:
Ecco l’Agnello di Dio che toglie i peccati dal mondo”, rinnovando la liberazione dal male.

Quindi mangiare ,dopo aver ucciso in modo cruento, una vittima innocente quale è l’agnello non è una tradizione cristiana.

Ecco cosa dice il Levitico:

Aronne, il sommo sacerdote, poserà entrambe le mani sulla testa di un capro vivo e confesserà tutte le iniquità dei figli di Israele, tutte le trasgressioni, tutti i peccati e li scaricherà sulla testa del capro, poi per mano di un uomo designato, lo caccerà via nel deserto. E il capro porterà su di sé tutte le loro iniquità in una regione solitaria ed egli lascerà andare il capro nel deserto”.