venerdì 28 ottobre 2011

CANI DEPORTATI IN GERMANIA: ECCO IL FALSO DOSSIER DELLE ASSOCIAZIONI TEDESCHE PER RUBARCI I CANI

ECCO LE MENZOGNE CHE USANO I TEDESCHI PER IMPOSSESSARSI DEI CANI ITALIANI.
Che in Italia la situazione dei canili sia tutt’altro che fiorente è evidente, ma da qui a dipingere la situazione come viene mostrata in questi due documenti che contengono palesemente dei falsi oggettivi è altra cosa. Non voglio dilungarmi oltre, ma mi preme spiegare il meccanismo usato dai tedeschi per  portarci via i cani e destinarli ai loro canili, o se va peggio alle industrie della vivisezione. Il metodo è molto semplice, basandosi su un dossier prodotto da un italiano che contiene una serie di palesi informazioni che definire errate è quantomeno riduttivo in cui si dipinge la situazione dei cani in Italia a tinte assolutamente fosche e far passare il principio per cui i canili italiani sono di fatto nelle mani della mafia o più in generale della malavita e che questi ultimi rubano i soldi che i comuni destinano al mantenimento dei cani (si parla di 4-7 euro al giorno che i comuni pagano ai canili per ogni cane.. dato questo assolutamente infondato) lasciando i cani morire di fame e malattie. Che al sud ci siano i canili lager e gestiti dalla malavita organizzata siamo stati i primi a dirlo,ma sostenere che tutto il sistema dei canili italiano sia gestito dalla malavita è vergognoso cosi come è facile capire come si possano gonfiare le cifre spese dai comuni italiani che secondo l’estensore di quell’assurdo dossier, vengono intascati dalla malavita basta infatti moltiplicare per 7 euro  al giorno la somma dei cani detenuti nei canili italiani che sono circa 150.000 per far uscire una cifra esorbitante. In realtà i comuni pagano molto,ma molto meno per il mantenimento dei cani, e molto spesso addirittura non pagano. Insomma la manipolazione inziale dei dati come potrete leggere dal primo documento diventa poi l’alibi per un vergognoso attacco all’Italia, ai canili italiani ed alle associazioni che di essi si occupano. Attacco che viene accompagnato successivamente dalla proposta di un gruppo di associazione tedesche che opera con sede del paradiso fiscale del Lichtestein (e questo da solo dovrebbe bastare a dirla lunga sulla vicenda) che si offrono di salvare i cani dai canili lager italiani per portarli a vivere (o vivisezionare?) in Germania.  Questi documenti non sono venuti fuori dal nulla ma mi sono stati inviati via email, probabilmente pensando che AIDAA gestisse dei canili al sud, o che forse fosse disponibile in qualche modo a sostenere queste calunnie. Ovviamente copia dei documenti qui sotto riportati sono state inviate al ministero della salute perché intervenga per porre rimedio a questa campagna vergognosa contro l’Italia e contro i nostri canili. Se questa campagna di menzogne dovesse prendere piede, appare evidente che qualunque sforzo nostro o di altri, per porre fine alla pena di morte dei cani in Europa con particolare riferimento alla Spagna ed alla Romania sarebbe assolutamente reso vano in quanto verrebbe distrutta la credibilità alla base delle nostre proposte. Mi limito a ricordare che noi non siamo contrari alle adozioni internazionali degli animali, ma che siamo fermi nel denunciare qualsiasi menzogna o campagna menzognera venga imbastita per attaccare il nostro sistema di tutela degli animali, menzogne diffuse sia allo scopo interno di indebolire il lavoro delle associazioni e dei volontari, con un attacco diretto alla legge 281/91 (che va modificata ed applicata ma non demonizzata)ed allo scopo internazionale di favorire l’adozione di cani italiani verso la Germania. Non mi dilungo oltre, vi chiedo solo di leggere il dossier scritto da un signore Italiano e di seguito la lettera scritta dalla responsabile tedesca delle associazioni. A voi tirare le conclusioni.Noi siamo pronti a chiedere chiarezza fino in fondo per capire cosa si cela dietro questa situazione.
LORENZO CROCE – presidente ASSOCIAZIONE ITALIANA DIFESA ANIMALI ED AMBIENTE.
PARTE PRIMA. DOCUMENTO 1 –
IL DOSSIER FALSO SUL MALTRATTAMENTO DEI CANI IN ITALIA.
TI CANILI - LAGER ITALIANI
LA “GOMORRAH” ANIMALE

LA PARTE DI “GOMORRAH” CHE
SAVIANO NON HA RIPORTATO NEL SUO LIBRO
 
Ad Agosto di quest’anno sono stato contattato da tre ragazze, avevano letto una lettera che scrissi a un teologo cattolico riguardante la sofferenza animale. Mi domandarono di aiutarle. Incontrai le ragazze a vicino a Roma. Registrai tutto quello che dicevano. Le ragazze, poi, mi mostrarono delle foto e io,
 per poco, non vomitai per l’orrore che vidi. Ero scioccato, profondamente scosso. Le foto erano assolutamente orrende. Provai una profonda vergogna. Quello che mi sorprese fu che le ragazze dissero che le persone che lavoravano nei canili erano ricattate; se dicevano qualcosa su quello che accadeva nei canili avrebbero trovato la porta sbarrata. Domandai siamo in Colombia o in Italia? Che diavolo state dicendo?
Le ragazze risposero: le donne che denunciano questi orrori rischiano la vita. Il giro d’affari dei lager è troppo grande. Presi le foto, registrai quello che dicevano e creai con alcuni amici un sito web.
Noi italiani andiamo in giro dicendo al mondo che possediamo tra il 40% e il 70% dei tesori del mondo (in effetti è solo il 4,8%), che abbiamo incalcolabili monumenti, cattedrali, chiese, abbazie, musei, siti archeologici. Nell’Italia della “bella vita”, di Armani, di Valentino, della Ferrari, della cucina sontuosa dei vini deliziosi, del grande cinema, dell’arte, delle splendide spiagge, dei laghi gloriosi, ho scoperto l’esistenza dei canili - lager. Devo essere stato cieco a non immaginare un simile orrore. Nel mezzo di tutta questa bellezza esiste lo schifo di come trattiamo gli animali. I media ogni giorno parlano della prostata deperita di Papi, dei prosseneti di alta classe, delle escort, delle glorie del nostro paese (che, secondo Berlusconi, annovera il miglior presidente degli ultimi 150 anni e – forse - il più grande leader mondiale dai tempi di Alessandro il Grande) ma mai, mai puntano il dito verso l’orrore che infliggiamo agli animali.
Gli animali in Italia non esistono. Siamo al livello della Spagna e della Grecia. Siamo nel G8, nel G20, siamo la quinta potenza mondiale per alcuni e la ventesima per altri, raccontiamo al mondo intero che siamo un faro di civiltà, parliamo continuamente di Impero Romano, del Vaticano, del Rinascimento, di Michelangelo, Raffaello, Venezia, Roma, e viviamo con la vergogna dei canili lager.

 Analizziamo la radice del problema.

Siamo una nazione che ogni anno abbandona oltre 135.000 cani e gatti. Ci sono 600.000 cani che vagano liberi nel suolo patrio e solo il 33% è accalappiato e portato nei lager. Le Regioni che hanno più randagi sono: Puglie: 70.600; Campania: 70.000; Sicily: 68.000. Calabria 65.000; Lazio: 60.000. Il Sud, come si può vedere, è la parte d’Italia più esposta a questo problema. Il Sud è anche l’area, con il massimo livello di corruzione e criminalità. E’ sufficiente analizzare il giro d’affari di Cosa Nostra, Camorra, N’drangheta e Sacra Corona Unita, che raggiunge i 130 miliardi di euro all’anno, per capirlo. I guadagni della N’drangheta nel 2007, sono stati di circa 44 miliardi di euro, che equivalgono al 2,9% del PIL nazionale. Gli Italiani che vivono in aree dove la delinquenza organizzata ha ascendente sono oltre 13 milioni. L’equivalente del 22% della nazione. Se si analizza il livello di corruzione seguendo la classifica (in percentuale) delle denuncie per corruzione, si ha il seguente quadro: Sicilia 13,07%; Campania 11,46%; Puglie 9,44%; Lombardia 9,39%; Calabria 8,19%. Economia in nero, evasione fiscale, traffico d’armi, mercato e spaccio della droga, violenza, prostituzione, schiavitù del sesso, costruzioni abusive, cementificazione della costa, zoomafia, fuochi dolosi, deforestazione l’avvelenamento della terra e del mare con navi colme di rifiuti tossici. E ora i canili - lager.

La radice del problema è che noi abbandoniamo cuccioli nelle autostrade. Abbandoniamo cani e gatti come lattine di birra usate e schiacciate. L’altro anno abbiamo abbandonato 90.000 gatti e 45.000 cani.
Quest’anno solo nel mese di Giugno abbiamo abbandonato, 65.000 gatti e cani. Questa è la radice del problema. Ma fate attenzione: l’abbandono crea fortune. Rende la gente ricca. E così si approda alla mercificazione dell’animale vivo o morto.

Lasciatemi spiegare, brevemente, come opera la mente di un proprietario di un canile- lager.
Entriamo nella sua psiche. Questo è quello che vi suggerirebbe se volete creare un canile – lager.

Prima di tutto scegli – preferibilmente - un territorio dove la legge è uno scherzo. Il Sud è perfetto.
Le aree di Benevento, Campobasso, Caserta, Irpinia, le regioni del Molise, della Sicilia, della Basilicata,
della Calabria, sono ideali per questo lavoro. Scegli un area di intenso abbandono degli animali
La Campania è perfetta (si legga il libro di Saviano o si prende il CD Gomorra di Matteo Garrone dal vostro “video shop” locale e si capirà di cosa si parla)
Assicurati di avere solidi contatti: centro, sinistra o destra non conta.
Diventa amico dei parroci. Dona generosamente alle chiese locali.
Assicurati di avere una statua di padre Pio a casa tua. Evita come la peste San Francesco. Amava gli animali. Non fa per noi.
Una volta che hai solidi contatti cerca di apparire come un benefattore. Come Marlon Brando nel “Padrino”.
Fatto questo, costruisci un canile in posto desolato e distante. Assicurati che sia in un area non facilmente accessibile.
Assicurati che il canile, come molti canili in Calabria, abbiano alte mura. Silenzio e privacy sono assolutamente determinanti per la riuscita dell’operazione. Come nei lager nazisti la visibilità non deve essere permessa. Altrimenti gli animalisti ti rompono le scatole. Sono matti e malati.
Quando il canile è pronto impiega – preferibilmente - lavoratori extracomunitari che puoi controllare affinché non parlino. Se parlano creano grandi problemi. Se parlano licenziali e denunciali per farli rispedire nel loro paese.
Quando il canile è pronto fai un accordo con i comuni dell’area (nel caso del notorio canile di Cicerale, non lontano dai tempi di Paestum, 97 comuni sono coinvolti nell’operazione)
Usa il tuo carisma. Olia la macchina. Elargisci tangenti. Fai contratti solidi. Scegli il partito più forte ma tratta anche con l’opposizione.
Assicurati di avere buone relazioni con il magistrato locale.
Stabilisci solidi contatti con le multinazionali internazionali della vivisezione. Vendere randagi ai Mengele
del mondo animale rende molto.
 Ora puoi andare ad accalappiare cani. Più accalappi e più guadagni.
 
Ogni cane che accalappi sono 50 euro più una parcella mensile o annua che stabilisci con i vari comuni.
Sii furbo: accalappiamenti, più mantenimento, più morte dei cani con incenerimento equivale a un bel mucchio di euro. Segui un ritmo fluente: più cani vivi o morti, più verdi dollari!

Assicurati che:
Un controllo nazionale dei canili non sia mai operante. O siamo fregati.
Non ci sia un CCTV, una telecamera a circuito chiuso, nei canili.
Le visite siano proibite così che nessuno sappia quello che accade dentro al canile
La sterilizzazione non sia eseguita in maniera adeguata. Le sterilizzazioni devono essere minime così nascono cuccioli ed entra altro denaro.
I controlli medici non siano adeguati, anzi inesistenti
Le ASL veterinarie siano assenti, meglio se corrotte, così potrai assicurarti che scrivano sempre rapporti falsi dicendo che tutto va bene.
Il microchiping sia impiegato in maniera limitata.
Chi vuole avere un cane non lo adotti, meno cani hai nel canile, meno soldi guadagni. Ricordati: le adozioni sono fatali per i guadagni. Trova tutti i cavilli possibili per non concedere adozioni.
Gli animalisti siano sotto schiaffo e ricatto: “Se dici a qualcuno quello che accade qui trovi la porta chiusa.
Questa è casa nostra” Se gli animalisti si avvicinano qualcuno esca con un fucile.
Nessuno sappia che i cani muoiono, e se un cane muore evita di denunciare la morte così continui a ricevere i contributi.
Che il canile sia sempre pieno di cani; se hai troppe adozioni assicurati che le cagne facciano cuccioli.
Nessuno provi compassione, sono solo animali che non hanno un’anima immortale. Chiedi al prete locale e te lo spiegherà.


Non ti preoccupare:
Del numero di animali nelle gabbie;
Del controllo medico;
Delle condizioni fisiche degli animali;
Del fatto che i ratti mangiano dalle scodelle dei cani;
Dei cani ciechi che muoiono di fame perché non trovano le scodelle;
Dei cani che si divorano tra di loro;
Dei cani con le corde vocali tagliate, senza occhi e senza zampe;
Dei cani con le zampe amputate e con orrende ferite;
Dei cani che girano continuamente su stessi nella gabbia;
Dei cani feriti, massacrati e morenti;
Dei cani malati di malattie tremende e morenti per cancro;
Dei cani che gli attivisti portano a passeggiare e che quando ritornano nel canile ululano disperati;
Della mortalità che ha raggiunto il livello di 97% (come nel notorio canile – lager di cicerale);
Del fatto che gli animali non escono dalla loro gabbia per 14 o 15 anni;
Del fatto che i cani nati nelle gabbie muoiono nelle gabbie;
Dei media: ai giornalisti non frega nulla dei cani si preoccupano solo delle donne di Berlusconi;
Degli animalisti: sono vergognosamente divisi. vogliono farci condannare ma la politica ci difenderà.
La legge e il potere dei politici fermerà tutto.

Non preoccuparti:
Delle ispezioni ministeriali, il potere politico ci difenderà con i suoi contatti romani e fermerà ogni azione.
Dei documenti di denuncia: possono sparire come i documenti di Cicerale che si sono dissolti nell’aria.
Dei carabinieri e della polizia: vengono vanno e non fanno niente. Siamo ben protetti.
Dei magistrati. Offri un lavoro a un loro parente.
Se le autorità chiudono il canile. Sii furbo come Cafasso che ha portato i cani da Cicerale a Cirò Marina in Calabria, a 400 chilometri di distanza.
Quando sposti cani da un canile all’altro: malati, morenti o ciechi ammassali tutti in un grande camion staranno bene. E se muoiono è la volontà dio Dio: è il Signore che concede e toglie la vita.

Concludo raccontando due storie:

La prima riguarda il familismo degenere, la seconda è orrore puro.

Il proprietario del canile di Cicerale è Cafasso. Uno degli uomini più odiati dagli animalisti del nostro Paese. Questa è la rete che ha creato per coprire l’operazione. Cafasso era un consigliere della comunità montana di Torre Orsaia, il sindaco e l’ex sindaco di Cicerale erano parte dell’operazione, il giudice Martuscelli passava le solite sentenze assolutorie: come le tre scimmie: non vedo, non sento, non parlo; Nese, il direttore della notoria ASL – 3 aveva la moglie del giudice tra i suoi dipendenti. Un nipote di un giudice faceva l’accalappiatore per Calasso. I Carabinieri e i Nas erano, per ovvie ragioni, incapaci di intervenire. Una rete di famiglie, collusioni e silenzio (document of the 29, 07. 2009, signed by Arkus, la Zampa e la Mano, Amicicani e Lega Nazionale in Difesa del Cane sezione: Puglia) 
Risultato? Il cucciolo che vedete nella foto: http://www.lasaggezzadichirone.org/site/wp-content/uploads/2009/10/cucciolo.jpg

L’altra storia riguarda la città di Modica in Sicilia.

Un cucciolo disperato: 

Nel marzo del 2009 un bambino di 10 anni, Giuseppe Brafa, venne ucciso da un branco di randagi nel quartiere di Scicli, nella città di Modica, non lontano da Ragusa. La popolazione era ovviamente scioccata, ma nessuno spiegò che la ragione della morte del bambino era causata dal fatto che in Sicilia c’è una massa di incivili bastardi che abbandonano oltre 68.000 cani all’anno. Questa era la ragione di quello che accadde. La ragione fu che i cani non vennero catturati, portati nei canili e adottati. I cani non sono randagi per loro scelta: non originano dal puro nulla. Un prete, Don Salvatore Cerreto, cominciò a predicare contro gli animali nella chiesa di San Giorgio, a Modica. “Viviamo in una società nella società degli idoli, in cui anche gli animali prendono il posto della persona umana” (La Repubblica 18. 3.2009) In poche parole il sant’uomo diceva che se rispetti altre forme di vita, altri viventi, sei un pagano. Adori scimmie, pezzi di legno e simboli fallici. Dopo il sermone la gente iniziò a formare i “lynching party” e il sindaco di Modica Antonello Buscema, cominciò a urlare nel suo dialetto (o qualcosa simile al suo dialetto): “scendo il cane e lo sparo” E la carneficina iniziò. Sparavano ai cani da tutte le parti. Si possono vedere foto dei carabinieri che sparano ai cani nelle spiagge. (La Repubblica 18. 3.2009). A quel punto il Ministro dell’Interno, Roberto Maroni, intervenne per fermare il massacro. Non si poteva ignorare quello che accadeva. Il geniale scrittore siciliano, Vincenzo Consolo, vincitore del Premio Strega, informato dei fatti è stato di chiarezza cristallina e ha spiegato che “gli animali sono amati da persone che vorrebbero vedere morti gli extracomunitari” (La Repubblica 17. 3. 2009). Dai lascivi pagani siamo passati agli animalisti neo - nazisti. Il genio siculo, erede di Tomasi di Lampedusa e Pirandello, ci ha informato che se si rispettano altre forme di vita si diventa automaticamente degli sporchi razzisti. Non si finisce mai di imparare in questo mondo. Una volta lessi che un consigliere palermitano, che, incredibilmente, si chiamava Nerone, propose un accordo: la testa dei randagi (cani o gatti) in cambio di un certa somma di euro. Mi sembra fosse di 25 euro. Così si risolveva il problema del randagismo a Palermo. La notizia fu anche riportata dal The Indipendent inglese (“Dog’s Sicilian enemy”)
Fu immediatamente allontanato, ma ci provò

Gandhi ha detto: dimmi come tratti gli animali e ti dirò in che nazione vivi.

In Italia abbiamo una norma della legge datata 14 agosto 1993 che stabilisce che: “i cani vaganti ritrovati, catturati, o comunque ricoverati presso strutture non possono essere soppressi” e l’articolo 544 del codice penale recita: “delitti contro il sentimento per gli animali” prevede che “chiunque, per crudeltà o per necessità, cagiona la morte di un animale è punito con la reclusione da tre mesi a diciotto mesi”.

Quello che mi ha sorpreso è stato L’Espresso (1.10.2009) che ha pubblicato un reportage molto commovente sul massacro dei delfini da parte dei pescatori giapponesi, otto pagine e foto.
L’Espresso vede l’orrore di Taiji ma non quello che avviene nel nostro paese. Cani e gatti sono il nulla. Cinque milioni di persone hanno i cani in casa ma nessuno dice nulla.

Solo una campagna internazionale per questo tremendo problema può aiutare.
Aiutateci solo a diffondere questa notizia: non chiediamo altro.

Cliccate qui: http://www.ahimsa.it/canili gomorrah foto.html

E per favore, informate tutti vostri contatti di quello che accade in Italia.

Aiutate i cani che avete visto nel sito.

L’Italia è stata la culla d’Europa: questo non può essere tollerato.

Paolo Ricci
DOCUMENTO 2 – LA LETTERA DELLE ASSOCIAZIONI TEDESCHE
Egregi Signori,
   
l´aver appreso in che misere ed indegne condizioni i cani dei canili italiani sono costretti a soffrire ci ha profondamente scandalizzati. Questi canili sono un inferno, un campo di sterminio per cani!
Solo da poco il pubblico (anche internazionale) comincia ad apprendere un po' più della situazione insopportabile e i continui tormenti organizzati nei canili-carceri in Italia. La maggior parte delle persone nei paesi europei ma anche in Italia non può immaginarsi la realtà del sistema canile. Negli ultimi mesi la CICTO.ORG  http://www.cicto.org/it/ - una coalizione tra associazioni tedeschi e persone con sede a Liechtenstein ed associazioni tedeschi o svizzeri come "Tierärzte im Einsatz" (veterinari in operazione), ETN oppure la Pfotenhilfe Europa hanno cominciato a richiamare l'attenzione sul'abuso assurdo della legge italiana sulla protezione degli animali. Usando lo slogan "emergenza randagismo" dal 1991 migliaia di soldi fiscali sono sottratti nel nome "della tutela deglianimali". Il magazzinaggio finale di centinaia di anime in canili è diventato un affarone per organizzazioni per la protezione degli animali ed affaristi privati.  Allego il youtube Video della task Force del Ministero della Salute in Italia: http://www.youtube.com/watch?v=hmfLk3h5rWU . La legge italiana sulle protezione degli animali proibische di uccidere gli animali da compagnia. 
Negli ultimi anni, tuttavia, si è stabilito in Italia un sistema di pensioni che risulta ben più crudele dell´uccidere gli animali.
Furbi ´imprenditori´ senza scrupoli hanno capito che con i poveri cani si può guadagnare un mucchio di soldi: è sufficiente  stiparli in uno spazio esiguo (molto spesso lasciandoli all´aperto, esposti alle intemperie), alimentarli e assisterli quanto minimamente basta per lasciarli appena sopravvivere - incassando però per ogni singolo cane un appoggio finanziario dello Stato, vale a dire dell´intera CEE!
. Si presume che in Italia esistano almeno 900 di questi canili. Cifre precise non sono verificabili, dovuto alle strutture di carattere mafioso.
 Certi canili ´ospitano´ fino a 2000 cani; le femmine sono continuamente gravide, al fine di far guadagnare, con i loro cuccioli, ancora di più ai proprietari. Ogni giorno lo stato italiano e la CEE pagano entro 4,- e 7,- € per cane - il che significa, per questi ignobili truffatori, circa € 600 milioni all´anno.
I cani che finiscono nei canili non hanno alcuna possibilità di uscirne vivi, semplicemente perché sia tenerli in buone condizioni sia procurare loro un nuovo posto vorrebbe dire diminuire il profitto. Cani vecchi, deboli e malati vengono messi insieme a cani aggressivi: lotte e cannibalismo sono all´ordine del giorno. Nessuno deve venire a conoscenza di quante migliaia di animali sopravvivono e muoiono cosí, appunto per non mettere a rischio il guadagno dei proprietari dei canili.
La situazione si è purtroppo sviluppata in questa direzione dal 1991 proprio perché, secondo la legge italiana 281/91, è proibito uccidere un cane (anche se gravemente ammalato), mentre ´internare´i cani nei canili viene ampiamente sovvenzionato.
In Puglia, ad esempio, è evidente il successo di questa legge apparentemente progressista.
Nel 1990 si contavano 20.000 cani abbandonati. Dopo il varo della legge 281 sulla protezione degli animali, al giorno d´oggi -19 anni dopo- sie ne contano ben 70.000 internati nei canili, per cui lo stato italiano paga, annualmente, € 70 milioni.
E ciononostante ci sono ancora 50.000 cani randagi. Da qui la richiesta da parte di certi ´cinofili´ di creare più canili: il sistema dei canili costituisce evidentemente una garanzia di guadagno alle spalle dei contribuenti.
http://www.youtube.com/watch?v=jPNPqrdpVk8. Solo in Puglia il numero di animali abbandonati si è sestuplicato da 20.000 a 120.000 negli ultimi vent´anni - anche grazie alla legge 281!
Vogliamo veramente continuare ad approfittare dei mezzi finanziari della CEE per tali infami attività? Non sarebbe preferibile investire in un´assistenza veterinaria controllata, per esempio in una castrazione di ampio numero di animali randagi per ridurne il numero ?
Contiamo già con l´aderenza di più di 20.000 persone, che richiedono la fine di queste inaudite sofferenze.
Questa petizione è stata organizzata da diverse associazioni per la tutela degli animali, ad esempio ETN, TASSO, bmt. L´inferno dei canili-carceri sparirà solo quando i canili non riceveranno più soldi. 
Facciamo appello a Voi per cercare di metter fine a questa situazione insopportabile.

Nel frattempo anche organi della stampa, medie, organizzazioni sulla protezione degli animali internazionali, politici della CEE etc. hanno appreso della situazione scandalosa nei canili ed osservano cautamente come si sviluppi il problema. E tanti hanno deciso di non mettere più piede in bella Italia finché continui questa situazione insopportabile. Da noi si dice giustamente: “La grandezza di una nazione si riconosce dalla maniera in quale tratta i suoi più deboli”.

Vi preghiamo di sostenere la campagna e di interporVi che le leggi vigenti vengano applicate evitando che vengano abusate da tantissimi servendosi dai soldi messi a disposizione per un trattamento proprio dei poveri animali.

Vi preghiamo di farci sapere che cosa siete disposti a intraprendere per cambiare lo status quo.


Nel frattempo vogliate gradire i nostri più sinceri saluti,
Sonja Gollwitzer